E alla fine di questo straordinario, impressionante, talora drammatico, anno 2020, siamo giunti anche al fatidico giorno del Solstizio d’Inverno. Alle 11:02 di questo lunedì 21 dicembre il Sole, raggiungendo la minima declinazione sull’eclittica, decreta il punto di svolta tra il semestre in cui perdiamo ore di luce (da giugno a dicembre) e quello in cui le riacquistiamo (da dicembre a giugno).
Questo, infatti, è il giorno più corto dell’anno (sebbene non quello in cui il sole tramonta più precocemente e l’alba è la più posticipata, ma solo quello durante il quale, complessivamente, il tempo in cui il Sole resta sopra l’orizzonte è minore rispetto a tutte le altre giornate dell’anno), con sole 9 ore e 14 minuti, mentre la prossima notte sarà la più lunga dell’anno, con 14 ore e 46 minuti.
Tuttavia, se, a causa degli effetti congiunti della declinazione solare e dell’equazione del tempo, i giorni in cui il tramonto è stato più precoce si sono già verificati (attorno al giorno di S. Lucia), quelli durante i quali si registreranno le albe più posticipate corrisponderanno ai giorni tra il 3 e il 6 gennaio (ore 7:16). Dal 7 gennaio in poi, dunque, tanto all’alba quanto al tramonto, noteremo il progressivo avanzamento delle ore di luce su quelle di buio, che peraltro aumenterà sempre più con l’avanzata della stagione verso il giorno dell’Equinozio di Primavera durante il quale tra un giorno e il precedente si noteranno variazioni di luce in più anche superiori ai 3 minuti al giorno.
Anticamente, il giorno del Solstizio d’Inverno era legato alla festa pagana del Sol Invictus, il sole che non conosce sconfitta in quanto non sopraffatto dall’incombente notte, ma che anzi riesce a vincerla tornando gradatamente a sopravanzare sulle ore di buio. Di qui la progressiva sovrapposizione del culto pagano al simbolismo solare associato alla nascita di Gesù. L’annuncio dell’arrivo di un Sole di giustizia presente nel libro di Malachia è stato interpretato dai cristiani come un annuncio profetico della nascita di Gesù. Nel vangelo secondo Luca (Lc 1, 79-79), Zaccaria preannuncia che Giovanni Battista andrà «Dinanzi al Signore a preparargli la via», profetizzando che la misericordia di Dio «Ci visiterà come un sole che sorge dall’alto per risplendere su quelli che stanno nelle tenebre e nell’ombra di morte, e dirigere i nostri passi sulla via della pace».
L’augurio da parte di chi vi scrive è che ancora una volta si possa passare dai simbolismi alla realtà concreta e che possa giungere per quest’umanità, immersa nelle tenebre, il tempo della nuova luce e della rinascita.