Dopo giorni di apparente “zona protetta”, in cui i fenomeni più intensi hanno interessato solo i settori limitrofi, nella giornata di sabato 30 agosto l’instabilità atmosferica ha colpito con decisione anche il comprensorio dei Trulli e delle Grotte.

Uno dei momenti più significativi dell’evento secondo il radar meteorologico di Windy. Da notare in alcune aree la colorazione sul rossastro indicante fenomeni anche di tipo grandinigeno e la formazione delle celle temporalesche direttamente sulla Murgia di Sud-Est, ossia in prossimità dell’area a maggiore potenziale energetico in quel momento del pomeriggio in cui la temperatura era salita di parecchio rispetto alle ore mattutine, così come l’umidità relativa dell’aria. Il passaggio in quota dell’aria fredda ha attratto verso l’alto quel potenziale energetico costituito da calore ed energia e lo ha trasformato, proprio sulla nostra area, in un fenomeno temporalesco di rilevante portata.
Su Castellana Grotte e dintorni si sono abbattuti temporali di medio/forte intensità, accompagnati da impetuose raffiche di vento orizzontali (downburst) e da grandinate diffuse. Il bilancio pluviometrico parla chiaro: 28.8 mm. di pioggia registrati in poco più di un’ora dalla stazione di Meteo Castellana, valore che per poco non consente di classificare l’evento come un vero e proprio nubifragio, ma che nella sostanza si è dimostrato come se lo fosse. Significativi anche gli accumuli nelle vicine Monopoli, con 26 mm, e Putignano, con 25 mm.

L’altra faccia di questi fenomeni è rappresentata dalle grandinate improvvise, che non hanno risparmiato il nostro territorio colpendo duramente l’agricoltura: ne sono testimonianza gli ulivi spogliati dei frutti sotto la furia della precipitazione grandinigena. Un grazie a Vito Mancini per il reportage fotografico.

Il processo di formazione della grandine è ben noto: le correnti ascensionali trascinano in quota minuscole gocce d’acqua che salendo di quota entrano in contatto con un piccolo nucleo di ghiaccio o con particelle solide (polvere, cristalli di ghiaccio, ecc.) congelandosi e dando origine a un primo minuscolo chicco. Il chicco viene trasportato su e giù dalle correnti dentro la nube. Ogni volta che esso incontra nuova acqua sopraffusa, si aggiunge uno strato di ghiaccio. Quando il chicco diventa troppo pesante, o la corrente ascensionale non è più abbastanza forte per sostenerlo, precipita al suolo sotto forma di grandine.
Più intense e persistenti sono le correnti ascensionali, più a lungo i chicchi restano in sospensione e quindi più grandi diventano. Per questo durante i temporali più violenti si possono avere grandinate con chicchi anche di diversi centimetri di diametro. Nel nostro caso, mediamente, si è trattato di chicchi del diametro di circa un paio di centimetri.
Non sono mancate le segnalazioni di danni e disagi legati al ruscellamento delle acque, con allagamenti nelle zone più basse del paese, a conferma di come precipitazioni così intense possano trasformarsi rapidamente in un problema per la viabilità e le aree urbanizzate, sebbene il sistema idraulico di scarico del comune delle grotte abbia comunque retto.

Concluso questo episodio, complessivamente la prima settimana di “autunno meteorologico” (che parte da oggi, 1° settembre, secondo la convenzione dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale) vedrà il ritorno di una maggiore stabilità atmosferica se si eccettua la veloce parentesi instabile tra martedì sera e mercoledì mattina, dovuta a un nuovo calo di pressione in quota e al passaggio di aria più umida e fresca foriera dello sviluppo di qualche annuvolamento.
Ben più significativo sarà lo scarto termico che accompagnerà questo passaggio: i venti di Libeccio faranno nuovamente impennare le temperature oltre i 30°C per domani, martedì, prima di essere sostituiti dai venti di Maestrale, che determineranno un calo termico di almeno 6 gradi entro mercoledì.

