La stagnazione assoluta imposta dalla predominanza dei sistemi anticiclonici rispetto a quelli ciclonici (che ormai in questa fase autunnale avrebbero dovuto ormai già da qualche settimana aver preso il sopravvento) non accenna a modificarsi.
Stiamo vivendo, infatti, una serie interminabile di giornate meteorologicamente molto simili, se non proprio fotocopia, con un elevatissimo tasso si umidità, una presenza costante di nubi basse, di foschie molto dense, che localmente a tratti divengono persino nebbie, e di ventilazione piuttosto debole, il tutto condito da temperature leggermente superiori a quelle delle medie del periodo (poco più di 1°C oltre la media della I decade di novembre).
L’ingombrante presenza di uno sterminato campo di alta pressione, con massimi tra Ucraina e Bielorussia, ma che coinvolge gran parte del continente europeo, rappresenta il peggior nemico all’evoluzione regolare della stagione autunnale. Mancano le perturbazioni atlantiche (e le conseguenti piogge benefiche che esse apportano), ma è del tutto assente anche un seppur minimo scambio tra masse d’aria di diversa estrazione, e dunque la dinamicità tipica dell’autunno, ormai peraltro inoltrato.
Anche nel corso di questa settimana poco o nulla accadrà. Proseguirà la fase di stagnazione e immobilità atmosferica con venti sempre più deboli, specie da metà settimana, con una tendenza ad un’ulteriore affermazione dell’uggiosità che contraddistingue questa fase meteo, caratterizzata da cieli quasi sempre grigi, da foschie prevalenti, che spesso durante le ore serali/notturne/primo mattutine agevolmente potranno trasformarsi in nebbie.
Nulla di nuovo, quindi, se non il vago sentore che, prima o poi, tutta questa stasi atmosferica sarà spazzata via, se non letteralmente soppiantata, non tanto da un ripristino dell’autunno nelle sue sfaccettature più tipiche (pioggia, vento, estrema variabilità), ma dal primo affaccio sul “balcone meteorologico” sud Europeo – niente po’ po’ di meno – del Generale Inverno.
Anche l’analisi dell’Ensemble GFS (riportata qui sotto) contempla questa ipotesi, al momento solo come un abbozzo, ma probabilmente tra qualche giorno potrebbe essere annoverata come una concreta possibilità. Parliamo ovviamente solo di una linea di tendenza ad almeno 8/10 giorni, suscettibile evidentemente di variazioni anche sostanziali alla luce dei futuri aggiornamenti modellistici, ma, almeno, in una fase di immobilismo su tutti i fronti è già qualcosa che si muove.