L’autunno si aprirà col botto. Tempesta equinoziale e crollo delle temperature

Come più volte anticipato, domani alle 8:49 avverrà l’Equinozio d’Autunno 2023. A quell’ora i raggi del Sole colpiranno la Terra in modo perpendicolare al suo asse di rotazione e il “terminatore” (la linea immaginaria che divide la parte illuminata del pianeta da quella buia) passerà esattamente sia per il Polo Nord che per il Polo Sud.

Da ciò deriva che su tutti i punti della Terra il giorno e la notte avranno domani la medesima durata (12 ore ciascuno) ed è per questo che si chiama “equinozio” (dal latino ”equi-noctis“, che significa “notte uguale“, cioè la notte è esattamente uguale al dì).

Per una fortuita coincidenza, domani assisteremo ad un radicale cambio di tipo stagionale anche sotto il profilo meteorologico. Difatti, in poco più di 24 ore le temperature subiranno uno shock di cospicua entità. Dagli oltre 34°C di massima registrati oggi, già nella notte tra sabato e domenica la colonnina di mercurio scenderà precipitosamente fino a raggiungere 15/16°C, posizionandosi poi nelle massime di domenica non oltre i 22°C.

A produrre questo fortissimo calo termico interverrà non solo il cambio di circolazione, che allontanerà i venti sciroccali e lascerà il posto a correnti ben più fresche di Maestrale, ma anche un bel trambusto atmosferico azionato dalla progressione di una saccatura atlantica verso il nostro sud Italia.

Il primo effetto che quest’ultima circolazione depressionaria determinerà sarà quello di introdurre un sensibile peggioramento del tempo a partire dal pomeriggio di domani, che culminerà tra la sera di sabato e la notte successiva. Un secondo momento perturbato lo vivremo tra domenica sera, o lunedì mattina, e martedì a causa della presenza di un vortice ciclonico che dovrebbe piazzare il suo quartier generale sullo Ionio.

Difatti, l’intensità della curvatura ciclonica delle correnti produrrà quello che tecnicamente è definito un cut-off, ossia una separazione dal flusso principale perturbato di un autonomo vortice di bassa pressione a tutte le quote, che si renderà responsabile di fenomeni localmente anche molto forti, non escludendo tra questi: intensi temporali, locali nubifragi, colpi di vento irruenti e grandinate.

Come sempre in questi casi, la localizzazione dei fenomeni in maniera “chirurgica” è impossibile, considerati i diversi fattori che incidono sulla distribuzione e l’intensità dei fenomeni, primo fra tutti l’esatta dislocazione geografica del minimo barico.

Con ogni probabilità, il primo passaggio del fronte d’irruzione freddo (tra domani sera e domani notte) rischia di essere uno dei momenti da monitorare con maggior attenzione per l’eventualità che si formino temporali autorigenerati in grado di sfruttare l’energia in gioco con particolare efficacia, dispensando in pochi minuti ingentissimi quantitativi di pioggia. Poi, andrà valutata anche l’eventualità dei colpi di coda, specie nel caso in cui la collocazione del minimo pressorio esponga il nostro territorio a ritornanti cicloniche, colme di vorticità atmosferica, con possibilità di notevoli accumuli precipitativi grazie al contributo di temporali di origine marittima (il basso Adriatico ora è molto caldo e rilascerebbe molta energia in grado di innescare fenomeni che dal mare retrocederebbero verso l’entroterra).

Insomma, in questo weekend e all’inizio della prossima settimana la nuova stagione si aprirà con una tra le più classiche delle tempeste equinoziali, quelle che da sempre segnano l’aspro conflitto tra il recalcitrante caldo estivo e l’incipiente fresco autunnale. Si spera solo che lo scontro non sia troppo stridente e che non ci ritroviamo a dover fare la conta dei danni.

Concludiamo con una quasi “buona notizia”. Domenica, dopo il trambusto delle ore precedenti, il tempo non sarà poi così male. Anzi, in mattinata si respirerà aria molto fresca di fattura sostanzialmente ottobrina e il cielo terso, a tratti sgombro da nubi, regalerà anche scorci di azzurro molto intenso, che non vediamo da diverso tempo. Peccato, che si tratterà solo di una pausa.

Torna in alto