In poco più di 8 ore, ieri è caduto già circa il 60% dell’intero quantitativo medio di pioggia atteso per il mese di febbraio. 39.8 mm., infatti, è risultata la cumulata del 2 di febbraio, segno di una netta inversione del trend pluviometrico inauguratasi con il nuovo anno.
Basti pensare che quest’anno la cumulata totale ha già superato i 200 mm. ed è a dir poco spietato il confronto con il 2024, quando per superare tale soglia fummo costretti ad attendere addirittura il 24 aprile.
La causa del maltempo di ieri è attribuibile alla depressione africana che, come previsto, si sarebbe approfondita sulle acque del Mediterraneo e avrebbe creato situazioni di forte maltempo, che sul nostro territorio si sono manifestate anche a colpi di tuono.
Maltempo residuo, prima di netto miglioramento atteso tra domani e giovedì
E, malgrado il miglioramento di questa mattina, in realtà non ne siamo ancora definitivamente fuori. L’area depressionaria, seppur indebolita, è ancora attiva sulle acque marine comprese tra il basso Tirreno e il basso Ionio, e nel corso delle prossime ore essa porrà i suoi minimi pressori tra Ionio ed Egeo esponendo la Puglia alla ritornante ciclonica che farà affluire ancora masse d’aria umide e instabili in grado di arrecare dei piovaschi, specie tra questa sera e le primissime ore del mattino di domani.
Da domani, invece, un netto rialzo della pressione sull’Europa centro-orientale avrà modo di determinare un netto miglioramento delle condizioni del tempo anche su gran parte d’Italia, estremo sud compreso.
Come contraltare, si attiverà un flusso di correnti settentrionali di moderata intensità che abbasserà le temperature, specie le minime, riportandoci valori più consoni a quelli della stagione in corso.
Le ipotesi di freddo durante questa settimana
E, a proposito di freddo, anche rispetto alle ultime emissioni odierne dei diversi centri di calcolo mondiali, non vi è attualmente alcuna ipotesi credibile che delinei un’ondata di freddo e neve sul nostro territorio. Al limite, come già sopra riportato, le temperature tenderanno ad allinearsi alle medie del periodo e perciò sentiremo certamente più freddo rispetto alle percezioni termiche di quest’ultima settimana, ma senza ulteriori effetti e soprattutto senza alcun eccesso.
Forse soltanto parte del nord Italia potrebbe sperimentare entro il fine settimana i marginali effetti di una prevista retrogressione fredda dai quadranti orientali che, come si denota dalla carta postata, viaggerà a latitudini ben più settentrionali di quelli che riuscirebbero a coinvolgere il nostro settore in un’ondata di freddo degna di essere chiamata tale. Il freddo vero, a meno che non vi siano stravolgimenti totali nelle elaborazioni da parte dei modelli matematici, scivolerà, da un lato, oltralpe sbarcando sulla Francia e, dall’altro, tenderà ad addensarsi tra l’Europa orientale e la Penisola Balcanica a ridosso del Mar Nero.

Le ipotesi di freddo dalla prossima settimana
Potenzialmente più concrete appaiono invece le ipotesi relative alla formazione di configurazioni bariche atte a innescare, a più riprese, ondate di freddo ben più rilevanti a partire dalla prossima settimana e forse per buona parte della II decade di febbraio. Tuttavia, la trattazione di quest’ultimo aspetto è lunga e complessa. Domani Meteo Castellana dedicherà un apposito spazio per approfondire l’argomento e per chiarirne i contorni.