Equinozio di Primavera
Tra poco, esattamente alle 17:15, si compirà l’Equinozio di Primavera, uno dei quattro momenti astronomici che scandiscono il susseguirsi delle stagioni. Nell’aequus nox (da cui deriva il termine equinozio), il dì e la notte hanno la stessa durata, e da questa giornata in avanti le ore di luce supereranno le ore di oscurità, continuando a crescere fino al Solstizio d’Estate. L’Equinozio di Primavera segna quindi l’inizio della “metà chiara dell’anno” e nella cultura popolare esso rappresenta l’inizio della stagione della rinascita.
Astronomicamente parlando, al compiersi dell’Equinozio di Primavera il Sole, visto dalla Terra, attraversa il piano dell’Equatore Celeste in un punto, detto Punto Gamma (una volta denominato anche Punto d’Ariete). Il terminatore, la linea di demarcazione fra luce e buio, passa esattamente per i due poli geografici terrestri, per cui in tutti i luoghi della Terra oggi ci sono 12 ore di luce e 12 ore di buio. Nei giorni che precedono e seguono l’Equinozio di Primavera, le ore di luce aumentano con la massima velocità: quasi 3 minuti ogni giorno.
Basta con il 21 marzo, dimenticate questa data
La data che usualmente si ritiene segni l’inizio della primavera, ossia il 21 marzo, in realtà varia a seconda di diversi fattori, tra cui il moto di precessione terreste, e cade in una data compresa tra il 19 e il 21 marzo. Per esempio, alla fine del XVIII secolo, per cinque volte consecutive esso è capitato il 19 marzo, evento che si verificherà, di nuovo, solo nel 2044. Nel XXI secolo, invece, l’Equinozio di Primavera è coinciso con la data del 21 marzo solo nel 2003 e nel 2007 e la cosa non si ripeterà più fino al 2102. Pertanto, per questa generazione sarebbe proprio il caso di togliere finalmente dai libri di geografia ed astronomia questa data, ormai anacronistica ed insignificante dal punto di vista astronomico.
La primavera decide anche la data di Pasqua
All’Equinozio di Primavera si deve anche la data della più importante festività cristiana, la Pasqua, che viene celebrata infatti la domenica successiva al primo plenilunio di primavera, che quest’anno, capitando sabato 31 marzo, fissa la data della «Domenica di Resurrezione» a domenica 1° aprile.
La meteorologia non segue l’astronomia
Come spesso accade, il profilo squisitamente meteorologico delle stagioni, è raro che segua quello astronomico. E difatti, stiamo per entrare in una fase particolarmente cruda di questo mese di transizione, che, come più volte sottolineato in questa sede, si presenta quest’anno più come una lunga ed estenuante coda invernale che come il mese di passaggio del testimone tra inverno e primavera. E avremo modo di verificare questa peculiarità marzolina soprattutto nei prossimi giorni quando tanto le precipitazioni quanto il fattore termico assumeranno una rilevanza notevole nell’etichettare questa terza decade del mese come un periodo da ascrivere senza ombra di dubbio più alla stagione fredda che a quella intermedia.
Si partirà già con le prime piogge attese tra il tardo pomeriggio odierno e la prossima notte, per poi passare alle piogge intense, attese per giovedì, e per giungere al freddo intenso, che si riverserà sul nostro territorio per venerdì. E non finirà qui…
Ma di tutta l’evoluzione meteo di quest’ultimo scorcio di marzo si tratterà diffusamente su Meteo Castellana a partire dai prossimi aggiornamenti.