Effetto Föhn, è record assoluto di caldo per febbraio. Massima di 22.9°C

Record assoluto storico per febbraio. Con 22.9°C tra le 13.30 e le 14.00, oggi è stato battuto il precedente record di temperatura massima per il corrente mese, che deteneva il febbraio 1997 con 21.2°C.

Insomma, l’11 febbraio 2020 viene iscritto di diritto negli annali meteo del nostro paese come la giornata più calda di febbraio almeno a partire dal 1958 (anno da cui partono gli annali per Castellana relativi alla rilevazione scientifica dei dati delle temperature).

Questo eccezionale risultato è in via diretta prodotto dal doppio effetto relativo alla presenza di un campo anticiclonico in grado di avvitare l’aria verso il basso, provocandone un progressivo surriscaldamento, e dall’attivazione di un flusso teso d’aria secca dai quadranti occidentali che, scendendo dalla catena appenninica verso il versante adriatico, nel suo moto di caduta dalle alte quote montane a quelle di collina e poi di pianura della nostra Puglia non fa altro che comprimere ulteriormente la colonna d’aria sottostante, provocandone anche in questo caso un deciso surriscaldamento (per compressione adiabatica).

È, seppur in forma ridotta, il medesimo meccanismo termodinamico, definito “Effetto Föhn”, tipico dei settori (come il Piemonte, ad esempio) che si trovano alle pendici delle Alpi centro-occidentali, che, in presenza di forti correnti di caduta dalle Alpi, può far aumentare in poche ore la temperatura anche di oltre una decina di gradi!

Merito indiretto (o demerito, se si vuole) di questa straordinaria congiuntura anche la potente azione del Vortice Polare sul nord Europa (lo stesso che ha prodotto la tempesta “Ciara” su diverse nazioni del centro-nord Europa, producendo venti fortissimi, mareggiate eccezionali con conseguenti ingenti danni), che ha determinato, come contrappasso, sull’Europa meridionale (Italia compresa) una sorta di stiramento della struttura anticiclonica atlantica verso est ed una velocizzazione delle correnti occidentali, con conseguente trasporto di masse d’aria secche e calde, considerata la stagione.

Domani, comunque, la rotazione delle correnti a Maestrale ed una generale perdita di consistenza del tessuto altopressorio determineranno un sostanzioso calo delle temperature (almeno 4/5°C), le quali tuttavia continueranno a mantenersi ben oltre le medie stagionali del periodo. Di quel periodo, per inciso, che statisticamente sarebbe dovuto essere il più freddo dell’anno.

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