Finita la pacchia. Si torna over 30. La 5a onda di calore sbarcherà dall’Africa entro il weekend. Minaccia di essere la peggiore

Smaltita la fase instabile, la quale – purtroppo per noi – ha soltanto prodotto un rimescolamento dell’aria, con qualche giorno di tregua dal caldo eccessivo ed un solo misero millimetro di pioggia accumulatosi, da domani la configurazione barica che ha prevalso sin dall’inizio dell’estate si ripresenterà con le medesime peculiarità.

La Depressione d’Islanda, attiva sul comparto nord Atlantico e sull’Arcipelago Britannico, inizierà a ruotare in senso orario e proporrà il solito riversamento di aria fredda ed umida in direzione dell’Atlantico antistante la Penisola Iberica, ponendo così il suo asse ciclonico in senso obliquo, grosso modo disposto dall’alta Russia fin quasi alle Isole Azzorre. Per contro, più ad est, la risposta sarà sempre la stessa, ossia lo sviluppo di un potente, persistente, minaccioso promontorio di alta pressione di matrice subtropicale, che si ergerà dall’Africa ed invaderà più di mezza Europa, propagandosi fino alla Russia.

Gli effetti di tale situazione sono ampiamente immaginabili, anche perché vissuti quasi continuativamente dall’inizio della stagione estiva 2017. Già domani i valori termici massimi inizieranno ad attestarsi sui 30 gradi, se non oltre, ma già nel corso del fine settimana la soglia dei 35 gradi potrebbe essere a portata di colonnina di mercurio.

Prepariamoci al peggio, giacché le indicazioni modellistiche, molto concordi anche nel medio/lungo termine, non lasciano vie d’uscita. La 5a onda di calore stagionale, che avrà inizio tra qualche giorno, minaccia di essere la peggiore di tutte, se non sotto il profilo delle punte massime di temperatura raggiungibili, con ogni probabilità sotto il profilo della persistenza, rischiando di avere una durata presunta di 10/15 giorni.

Mettiamoci l’anima in pace. Potremmo non uscirne quanto meno fino a tutta la prima decade di agosto, se non fino al 15 del mese. Se così fosse, purtroppo, l’emergenza siccità e l’allarme incendi saranno il continuo risvolto angosciante e disastroso di una stagione impietosa, che purtroppo, per normali effetti compensativi, rischia anche di preparare un autunno ancor più preoccupante per via dei forti contrasti e per i fenomeni violenti conseguenti che si innescheranno non appena la miccia delle prime infiltrazioni di aria fresco-umida entrerà in contatto con il carburante energetico, accumulato da innumerevoli e persistenti ondate di calore.

L’Italia, già disastrata, ha fatto poco o nulla per prepararsi a tali evenienze. Ma pensate che qualcuno se ne stia preoccupando?

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