Questo inizio settimana sta segnando una parentesi meteo meno calda – sebbene più afosa e perciò non molto più gradevole di quanto dicano i termometri (oggi massima di soli 31.7°C) – per effetto dell’arrivo di aria più umida, mossa da correnti settentrionali più vivaci.
Intendiamoci, l’Anticiclone subtropicale è sempre lì, piazzato con la sua calda coperta dal nord Africa fino all’Europa orientale, passando per l’Italia centro-meridionale, ma alcune infiltrazioni d’aria umida e lievemente più fresca hanno sortito oggi un deciso calo termico rispetto al rovente weekend (sabato – ricordiamolo – si è stabilito il record stagionale con 39.9°C di massima, mentre ieri ha fatto eco una domenica con massima a 38.3°C), anche se ha fatto da contraltare un tasso d’umidità doppio rispetto a ieri.
Tra le due giornate di fuoco, è intercorsa, per di più, una notte durante la quale la temperatura si è mantenuta oltre i 30 gradi fino alle 4:15 del mattino, rendendo particolarmente invivibile il clima di chi è stato costretto a restare tra i muri di un appartamento, magari senza neppure un condizionatore d’aria.
Questo pomeriggio, invece, a marcare una differenza ulteriore rispetto alle giornate precedenti vi è stata anche l’accensione di una moderata instabilità atmosferica (vedi immagine da satellite a fianco), caricata dal forte caldo e incentivata dall’eccesso di umidità, con la formazione di un paio di focolai temporaleschi in Appennino (per lo più in Basilicata), dei quali tuttora noi pugliesi stiamo vedendo soltanto dei riflessi, ossia le nubi alte (propaggini o incudini temporalesche) che secondo la traiettoria delle correnti in quota hanno mosso verso est la parte sommitale di dette celle temporalesche, mantenendo però i fenomeni precipitativi soltanto sulle aree di innesco dei temporali.
Da noi v’è possibilità di avere temporali?
Purtroppo no! Dobbiamo accontentarci delle nubi alte di quelli lucani, che almeno stanno però limitando l’insolazione e consentendo alle nostre case, grazie anche ai venti settentrionali, di smaltire un po’ di caldo in eccesso.
Ora, più che altro, dobbiamo prepararci a far fronte all’ennesima sparata (l’ultima di questa quinta onda di calore stagionale) dell’Anticiclone africano, il quale, sollecitato dall’approfondimento di un’ansa depressionaria tra Francia e Nord-Ovest d’Italia nel corso dei prossimi tre giorni, finirà per generare un nuovo, potente promontorio anticiclonico (vedi carta in basso), proiettato direttamente sul sud Italia.
Quindi, eccettuata la parentesi odierna – e in parte la giornata di domani (martedì) che vedrà ancora delle temperature che, per quanto elevate, non raggiungeranno i valori termici dei giorni scorsi -, da mercoledì a venerdì dobbiamo mettere in conto una nuova allerta per caldo molto intenso con valori ancora abbondantemente superiori ai 35°C, sperando che il probabile richiamo di venti favonici da Sud-Ovest non impennino ulteriormente (tra giovedì e venerdì) i valori termici fino a portarli nuovamente alla temibile, e terribile, soglia dei 40.
Pazientate un altro po’, dunque. Questa estate ha ormai il timbro dell’eccezionalità e della persistenza sempre con sé e l’Anticiclone africano è sempre pronto a timbrare ogni pagina di questa stagione. Facciamocene una ragione.
Soltanto il periodo pre-ferragostano (da sabato 12 a lunedì 14 o martedì 15) sarà moderatamente più fresco e vivibile (o, quanto meno, più sopportabile), mentre, purtroppo, sembra che vi siano già per il medio-lungo termine tutte le premesse affinché, anche dopo Ferragosto, il clima rovente in stile subtropicale torni a rendere la nostra estate quasi come una fornace a cielo aperto.