Battuto il record storico. Londra, dopo l’arrivo dell’onda calda subtropicale, ieri ha registrato, per la prima volta da quando si effettuano rilevazioni meteorologiche, l’eccezionale temperatura di 40.2°C.
Potenza della bolla di calore che si è catapultata dall’Africa al nord Europa per via dell’approfondimento di un minimo depressionario in Atlantico (al largo della Penisola Iberica), che ha fornito indirettamente la spinta al promontorio anticiclonico di origine subtropicale per raggiungere latitudini così settentrionali.
Che fine farà quella bolla di calore?
La configurazione barica che si va delineando consentirà all’onda di caldo di proseguire la sua corsa verso nord-est, raggiungendo latitudini ancora più nordiche fino a lambire il Baltico e investendo, seppur con effetti di portata lievemente inferiore, anche Svezia e Finlandia e raggiugendo, infine, persino la Carelia, la Regione del Nord-Ovest russo dalla quale spesso in inverno ci giungono alcune delle ondate di freddo più insidiose.
Scendendo più a sud, invece, nei prossimi giorni l’Europa mediterranea e l’Italia verranno pian piano ricoperte – nei colori delle carte meteo che analizzano il campo termico a 850 hPa (la quota di riferimento per scoprire l’evoluzione delle temperature al netto delle escursioni termiche diurne) – di rosso, ossia di quel colore che alla quota altimetrica di circa 1.500 metri indica il superamento dei 20 gradi. Questa soglia, a quella quota altimetrica, si trasforma in concreto sul nostro territorio a valori di temperatura prossimi o superiori (ma di poco) ai 35 gradi.
In sostanza, a partire da venerdì, e forse per molti giorni (probabilmente per tutto il resto di luglio), andremo incontro ad una nuova fase di caldo intenso, con picchi di temperatura che potrebbero spingersi fino a 36/37°C. Sarà l’ennesimo affronto dell’Anticiclone africano, che alzerà la sua sfera di influenza verso nord solleticato dalla curvatura delle correnti atlantiche verso il Golfo di Guascogne (Francia). Per il solito gioco di sponda tra onde pressorie, a quella curvatura ciclonica sul vicino Atlantico corrisponde, appena più ad est, una curvatura di segno opposto, ossia anticiclonica, quella che fa salire in cattedra sul Mediterraneo l’Anticiclone di matrice subtropicale.
Perciò, dopo altre 24 ore di caldo gradevole, in stile mediterraneo, ci sarà l’avvento della Quarta Onda di calore stagionale: tosta, lunga, fastidiosa, ma – continuiamo a ribadirlo, giacché non è mai superfluo dire la verità – di sicuro né eccezionale né tanto meno apocalittica.