L’Inverno 2021/22 si è ufficialmente chiuso domenica, ma le risultanze meteorologiche su cui si calcolano le medie sono ricavate dai dati di dicembre, gennaio e febbraio, i tre mesi del cosiddetto “Inverno meteorologico”, così come da indicazioni dell’Organizzazione Meteorologica Mondiale.
È per questo che nelle medie che sono state estrapolate dalle rilevazioni della stazione di Meteo Castellana non si troverà traccia del freddo intenso, che al contrario sta ancora caratterizzando marzo 2022, che invece risulterà con ogni probabilità il mese più freddo da diversi anni.
Il fattore termico
Tornando ai valori meteo indicativi della stagione appena trascorsa, va subito rilevato che, anche questo inverno è risultato più caldo della media stagionale con i suoi 8.67°C (+0.88°C rispetto ai 7.78°C di media).
Ad incidere particolarmente sullo scarto termico positivo è stato febbraio, che con una media degli scarti di +1.75°C è risultato – fra i tre mesi presi in considerazione – il più caldo di tutti.
Nonostante il surplus di caldo, tanto dicembre quanto gennaio hanno comunque fatto registrare dei valori minimi sottozero, rispettivamente di -0.3°C e di -0.8°C, dando perciò luogo a sporadiche ma piuttosto consistenti brinate.
Il fattore pluviometrico
Sotto il profilo pluviometrico, invece, la cumulata stagionale dell’Inverno 2021/22 è stata di 206.2 mm., appena il 5% in meno della sua media storica, che ammonta a 217 mm.
In questo caso, ad incidere negativamente sul valore medio relativo alla piovosità è stato soprattutto dicembre, che ha fatto registrare uno scarto negativo del 18.5%, al contrario di gennaio, che ha invece accumulato il 15.2% in più della sua media storica.
La classifica
Per gli amanti dei numeri, secondo i dati rilevati tra l’Inverno 1959/60 e l’Inverno 2021/22, la stagione in esame si colloca al 50° posto tra quelle più fredde (o se volete al 14° posto tra quelle più calde nei 63 anni di rilevazioni considerate) e al 32° posto tra quelle più piovose.
Considerazioni finali
In fin dei conti, perciò, l’Inverno 2021/22 è risultato non molto differente dagli insulsi inverni che abbiamo vissuto negli ultimi anni, con poche occasioni per corpose ondate di freddo e meno ancora per nevicate degne di nota.
Va, tuttavia, sottolineato che se esso non passerà di certo alla storia per aver fatto il suo “dovere” di stagione fredda, verrà sicuramente ricordato perché, non appena terminato il suo corso (meteorologicamente parlando), ha lasciato che l’entrante primavera meteorologica si sostituisse completamente a lui, e fin dal suo primo giorno (1° marzo) rendesse concreto quel che l’Inverno 2021/22 ha lasciato che restasse solo teorico.