È un’estate davvero tosta! Ma non lo è solo per il caldo persistente e particolarmente intenso, ma anche per l’informazione meteorologica italiana.
Ascoltare dal primo canale della televisione italiana (RAIUNO, quella che noi paghiamo col canone) che abbiamo venti dal Sahara e che l’Anticiclone si chiama “Lucifero”, così come mediaticamente e subdolamente imposto da un sito web commerciale italiano, la dice lunga sul degrado informativo che attornia questa bistrattata materia.
Certo, il problema non è soltanto relativo a quel che si ascolta in TV e si constata sui social, ma anche quello rappresentato dal come le masse (ed uso volutamente questo termine) apprendono l’informazione meteo dal marciume divulgativo meteorologico regnante nella nostra Italia, che resta per capacità di analisi informativa e cultura ancora un’Italietta.
Senza insistere ulteriormente su questo annoso e patetico capitolo (ma spero che chi legge possa comprendere quanto stia a cuore questa questione a chi vi scrive), andiamo al dunque: questi mitici ed infernali 48 gradi centigradi e oltre, riverberati da quasi tutte le testate giornalistiche nazionali, si sono effettivamente verificati? Si verificheranno dalle nostre parti?
Ebbene, oggi nella zona del Siracusano si sono effettivamente registrati 48.8°C, ma il dato deve ancora essere validato, ossia sottoposto a rigorosa analisi strumentale della stazione meteo da cui è stato rilevato, poiché ‒ forse qualcuno ancora lo ignora ‒ soltanto una stazione funzionante al top, sistematicamente controllata e meticolosamente rispettante i canoni imposti dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale (OMM) può effettivamente essere presa in considerazione ai fini scientifici.
Difatti, per ricavare un serio e certificato dato meteorologico bisogna rispettare una serie di indicazioni (tra cui altezza dal suolo, distanza da agenti riflettenti il calore, e via dicendo), che sono atti a filtrare dati meteorologici fasulli, come quelli registrati dall’insegna di una farmacia, dalla sonda termometrica posta vicino al motore (e all’asfalto bollente delle strade) delle nostre auto o dal termometro posto sul nostro balcone. Ma queste “piccolezze” sono puntualmente trascurate da chi realizza un servizio informativo di tipo meteorologico in TV o da chi scrive articoli sui giornali di massa.
Ed ora veniamo a noi. Anche sul nostro territorio andiamo incontro ad una canicola da “record” di caldo? La risposta è: assolutamente no!
Nei prossimi giorni, quanto meno fino a sabato, il caldo dalle nostre parti resterà intenso, a tratti particolarmente afoso (per via di un maggior tasso di umidità), ma resterà abbondantemente lontano dai 40 gradi. Oggi la massima si è fermata a 34°C ed anche per domani e dopodomani è probabile che neppure la soglia dei 35°C venga superata.
Diversa la questione, invece, è per le giornate che vanno dal 15 al 18 agosto, nelle quali un ulteriore incremento dei valori pressori in quota (è questo che surriscalda l’aria, non di certo i venti dal Sahara!) determineranno caldo ancora molto intenso, con valori nuovamente prossimi a spostarsi verso la soglia dei 40 gradi. Soglia che, tuttavia, in questo caso non dovrebbe essere superata, semmai solo sfiorata o raggiunta nel caso in cui la concomitanza della compressione adiabatica di tipo anticiclonico (subsidenza) e il mini “Effetto Fohn”, che si produce dalle nostre parti quando i venti al suolo risultano di caduta, ossia provenienti dall’entroterra murgiano (effetto per il quale l’aria scendendo di altitudine tende ulteriormente a surriscaldarsi comprimendosi), dovessero sommarsi generando condizioni affinché si verifichino valori così elevati.
Queste condizioni ‒ dati odierni alla mano ‒ potrebbero realizzarsi solo tra il 17 e il 18 agosto in vista di una rotazione dei venti a Libeccio, che anticiperebbe un possibile guasto del tempo nei giorni successivi e sempre che tale guasto non anticipi di un paio di giorni, così come indicato dall’ipotesi oggi sposata dall’autorevole modello europeo ECMWF, che prospetta sin dal 17 un sostanzioso calo delle temperature, forse anche associato ad un peggioramento del tempo (di cui, tuttavia, ora è totalmente inutile analizzare i dettagli, data la scadenza temporale ancora troppo lunga e il dato non confortato da altri modelli matematici).
In conclusione, perciò, restate tranquilli! Lucifero non ci verrà a prendere e l’inferno dei 48 gradi potremo lasciarlo allo 0.1% del territorio italiano, anche se il caldo intenso di molte zone d’Italia nei prossimi giorni continuerà ad essere rappresentato come un girone dantesco da chi farà soldi grazie ai clic di coloro che condivideranno le fake news e contribuiranno a rendere la meteorologia una materia sempre meno seria.
Francesco Costante