Inverno anonimo, ci risiamo. Ma fino a quando?

Dopo il temporale di ieri sera (13.2 mm. di apporto pluviometrico), il tempo, come previsto, è già migliorato e, da domani, grazie sia all’attenuazione dei venti settentrionali che ad un generoso soleggiamento, anche le temperature torneranno ad aumentare, almeno nei valori massimi diurni.

Una nuova, potente espansione di un promontorio anticiclonico atlantico (Alta delle Azzorre) favorirà difatti sia il pieno ripristino della stabilità che un graduale rialzo delle temperature. Insomma, il tentativo dell’Inverno di irrompere in una stagione tanto amorfa quanto anomala, sta già, ancora una volta, cadendo nel nulla.

Di pioggia per almeno un’altra settimana difficilmente ne sentiremo parlare, così come di freddo, se si eccettua qualche valore minimo vagamente riconducibile ai normali canoni stagionali di questo periodo, che si registrerà nelle prossime due o tre notti (o primo mattino), complice l’irraggiamento notturno.

Proseguirà, pertanto, questo anonimo inverno, che se non lascerà del tutto spazio alla primavera, di sicuro, almeno fino al termine di febbraio, non lascerà neppure segni tangibili della sua – sin qui inespressa – potenzialità.

Anomalia barica (colore rosso) in accentuazione sull’Europa meridionale nel corso delle prossime 132 ore

Fintantoché il Vortice Polare non mollerà la presa e smetterà di ruotare a tutta forza, dispensando freddo e tempeste di vento solo sul nord Europa, lasciando invece ampi margini agli anticicloni subtropicali di supplire al suo posto sulla parte meridionale del continente, nulla cambierà.

Di certo, tuttavia, la trottola impazzita del freddo, con la stagione che avanza e con il sole che pian piano conquisterà anche le aree subpolari e poi polari dopo la lunga notte boreale, perderà gradatamente forza e inizierà a ondularsi per perdita di consistenza e forza. Una di quelle ondulazioni (quelle concave che portano al loro interno le masse d’aria gelida verso sud) finirà, prima o poi, per colpire anche qualche settore dell’Europa meridionale. Chissà, a quel punto, se l’Italia e il Mediterraneo centrale saranno centrati da qualche “pendolo depressionario” polare, artico o continentale e se, ormai in “territorio stagionale” ormai sostanzialmente primaverile, l’Inverno proverà ad affondare sul serio, producendo però a quel punto più danni che benefici.

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