La lunga coda velenosa della terza onda di calore. Non ne usciremo prima del 7 luglio

La cappa di caldo, dopo l’effimero calo termico di ieri (ma è contestualmente aumentata l’umidità, vanificando così il beneficio della diminuzione della temperatura), è tornata ad imperare sul nostro settore e non smetterà di darci il tormento dell’afa almeno fino a mercoledì, quando peraltro è previsto un nuovo picco di questa interminabile e pesante terza ondata di calore stagionale.

Intanto, per questo weekend soltanto in riva al mare si potrà beneficiare di un minimo di refrigerio, grazie soprattutto ai venti settentrionali, che soltanto lì potrebbero risultare vagamente piacevoli, provenendo direttamente dal mare e trascinando aria leggermente meno calda.

Tuttavia, proprio la provenienza marittima delle correnti sarà anche responsabile lungo tutte le zone dell’entroterra rivolto all’Adriatico di un eccessivo carico di umidità, che unito alla subsidenza del meccanismo di compressione dell’aria, indotto dall’Anticiclone africano, determinerà notevoli condizioni di disagio fisico per via dell’afa, ossia la commistione tra elevate temperature e valori di umidità in eccesso.

Pertanto, prepariamoci a vivere altri giorni di caldo sgradevole, che poco somiglieranno alle belle giornate della classica estate mediterranea.

Da giovedì 7 la situazione dovrebbe sbloccarsi. L’onda di calore lascerà spazio ad infiltrazioni di aria più fresca ed instabile, legate ad un cavo d’onda depressionario, e ciò favorirà un cambio di passo sotto il profilo meteo: le temperature scenderanno, probabilmente anche di parecchio, mentre andrà sondata l’eventualità che al transito del cavo d’onda depressionario si associno anche dei fenomeni d’instabilità, al momento solo abbozzati da alcuni modelli matematici, ma per ora impossibili da decifrare nella loro significatività. Lo scopriremo non prima dell’inizio della prossima settimana.

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