La normalità e il rischio che la differenza diventi indifferente

Travolti dalle notizie estremamente polarizzate a chiarissimo sfondo “terroristico”, quando non apocalittico, stiamo dimenticando il concetto di «normalità».

Qualcuno potrebbe obiettare che la normalità è solo una «costruzione socio-culturale» e che quando si fa riferimento all’idea di “normalità” in tutto ciò che riguarda il comportamento di un individuo, si identifica un concetto che in natura non esiste. Questa è, tuttavia, solo una delle definizioni di normalità e molte altre ce ne sono, a seconda del punto di vista dal quale ci si pone nell’analizzare la questione.

Per non ingarbugliarci più di tanto nei dibattiti filosofici di ciò che è ritenuto “normale”, e limitandoci invece alla definizione di normale nella scienza, è preferibile far riferimento alla pura «normalità statistica», che altro non è, in estrema sintesi, che il valore medio di una serie di eventi o fenomeni.

Il motivo delle estremizzazioni nell’informazione meteo-climatica si trova banalmente nella necessità di “fare effetto” a scopo di lucro. La normalità non suscita emozioni, mentre l’anormalità crea scalpore, desta allarme, incute timore, smuove quel qualcosa che poi permette, attraverso un clic, l’apertura di quella fake news – intrisa di sciocchezze megagalattiche e farcita di inesattezze colossali – che arricchirà chi ha “pensato bene” di far soldi sulla stupidità di chi legge – e, purtroppo, crede – a quell’unica informazione che fa gola e merita di essere letta: la notizia che non ha nulla di normale.

Ed ecco allora che sui più seguiti canali mediatici (purtroppo, i social) vanno continuamente in onda infinite serie di annunci, articoli e video in cui la meteorologia e la climatologia sono presentate mediante l’enfasi ansiogena dell’allertamento continuo, con il pendolo dell’informazione su questi temi che oscilla tra il catastrofismo climatico incombente, causato dai cambiamenti climatici e dall’irreversibilità dei processi che conducono l’umanità all’estinzione, e le fosche previsioni di improvvise e “storiche” bombe artiche e innevate d’altri tempi (nell’edizione invernale) o da previsioni di siccità immemorabili e vampate di fuoco desertico (nell’edizione estiva).

E così, se tutto diventa sempre eccezionale, da un lato c’è il rischio che la differenza tra quel che davvero possa risultare differente dalla normalità diventi indifferente, dall’altro, che venga meno il criterio stesso in grado di misurare la normalità, anche quella di tipo scientifico, che non dipende da noi o dai nostri gusti, dalla voglia di veicolare l’informazione in modo corretto o dalla voglia di attrarre, bensì semplicemente dalla statistica, e perciò da quello che l’Umano è già stato capace di misurare oggettivamente circa i fenomeni della Natura.

Ora, capisco che il preambolo è stato ampio – per non dire lungo –, ma è servito da base per ricordare a tutti che il NORMALE Inverno vive anche di situazioni meteo come quelle che stanno per concretizzarsi in Italia e che daranno luogo a situazioni, comunque localizzate, di perdurante maltempo e di temperature prettamente invernali, specie al centro-nord della penisola.

Scendendo, infatti, nel concreto delle previsioni meteo per i prossimi giorni, va detto che la stagione fredda sta facendo finalmente ruotare il motore ai giri giusti e l’imprinting a questa novità è dato dal Vortice polare. La nota figura depressionaria sta spingendo una vasta ed acuta saccatura ciclonica in direzione del Mediterraneo centro-occidentale e dell’Italia, seguita da un’irruzione di aria fredda di natura artico-marittima, con coinvolgimento diretto di molte aree del Belpaese in situazioni di normalissimo, ma serio, INVERNO.

Ora, al netto delle eccezionalità indotte dall’informazione che non ama la normalità, ecco cosa possiamo attenderci dalle nostre parti in dettaglio. Per evitare di allungare ulteriormente il brodo, seguirà un format a botta e risposta, si spera il più esaustivo possibile, composto dalle principali domande, che sin qui molti degli utenti hanno rivolto a Meteo Castellana.

  • Cosa attendersi per i prossimi giorni? La settimana sarà prevalentemente caratterizzata da clima ventoso, spesso nuvoloso, soltanto a tratti piovoso, per nulla freddo, almeno fino a giovedì.
  • Si sentono notizie di piogge intense, grandinate, mareggiate ed altri fenomeni allarmistici. Giungerà anche qui questo forte maltempo? Assolutamente no! Di pioggia ne avremo poca. Potremmo avere dei temporanei piovaschi, o forse qualche breve rovescio, soprattutto tra mercoledì sera e mercoledì notte e poi tra venerdì e sabato, ma si tratterà di precipitazioni neppure vagamente confrontabili con quelle che si avranno sui versanti tirrenici, ove invece le piogge potrebbero risultare intense e perduranti e potrebbero destare qualche preoccupazione.
  • Quanto sarà forte il vento? Soprattutto tra la seconda parte di domani e la giornata di mercoledì dovrebbero soffiare forti venti tra sud e sud-ovest, con raffiche fino a 70 Km/h.
  • Il freddo arriverà in Puglia? Si, ma non prima di venerdì e, al momento, quella che si profila è un’ondata di freddo di moderata intensità, con acme tra sabato 21 e domenica 22, mentre per mercoledì 18 le temperature potrebbero persino aumentare e giungere a massime di 16/17°C.
  • Potremmo avere delle nevicate? Non sono di certo queste le occasioni favorevoli a nevicate di un certo rilievo sulla nostra zona. Peraltro, difficilmente si raggiungeranno i valori termici adeguati. Eventuali complicanze, al momento non decifrabili, potrebbero permettere l’arrivo di brevi sfuriate di gragnola nel corso del weekend, ma nulla di più.

Buon normale inverno a tutti!

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