Neve Gennaio 2017: la storia, la delusione, le nuove attese e la “guerra” tra “nevofili” e “tropicalisti”

L’ondata di ghiaccio e neve del ponte dell’Epifania è ormai alle spalle.

Eccettuato il breve e – al momento – imparagonabile (rispetto a quanto accaduto nelle tre precedenti giornate) peggioramento, atteso per il pomeriggio-sera di oggi e per la prima parte di domani, possiamo già tracciare un bilancio dell’ondata d’aria gelida che si è abbattuta su buona parte del centro-sud.

Come previsto, si è riscritta la storia! Difatti, MAI si erano raggiunti in quota (a 850 hPa) valori così bassi almeno negli ultimi 60 anni! I -13.5°C ad un’altitudine di poco più di 1.400 metri sono un dato inequivocabile da questo punta di vista. Così come è indubitabilmente storico aver registrato, nella giornata di sabato 7 gennaio, una “giornata di ghiaccio” (con temperature massime pari o inferiori agli 0°C) sul 95% del territorio pugliese.

Ben diverso, al contrario, è stato il discorso da un punto di vista precipitativo: sotto questo profilo, la neve è stata tutt’altro che “democratica”, con località (come Castellana) che hanno accumulato 1-2 cm. per solo qualche spolverata di neve (notte tra venerdì e sabato) o per brevissime bufere (sabato, primo pomeriggio), ed invece intere aree (come quelle dell’Alta Murgia), ove l’accumulo nevoso al suolo, grazie anche alle raffiche fortissime di vento sulle zone esposte, ha raggiunto il metro e mezzo d’altezza (vedi Santeramo in Colle). In quelle aree, certamente si è andati anche oltre il «riscrivere la storia»; lì si è trattato di un evento dal carattere tanto eccezionale quanto unico, di cui non solo parleranno le cronache e scriveranno gli annali meteorologici, ma di cui si racconterà diffusamente anche ai posteri con ricordi, foto e video.

Alla persistenza per quasi tre giorni sulle medesime aree dell’ormai mitico (ma per molti amanti locali della neve, maledetto) “trenino” di nubi, causato dall’ASE (Adriatic Snow Effect) e che ha insistito là per quasi 72 ore consecutive determinando continue bufere di neve ed accumulando incredibili quantitativi di neve, ha fatto da contraltare, su altre zone della Puglia come il Sud-Est barese e la Valle d’Itria, l’altrettanto famoso (per i meteo-appassionati) “canalone”, ossia quell’area di buco precipitativo che separava il trenino nevoso, che dal Nord barese puntava all’Alta Murgia, da quello che dal Brindisino è riuscito a portare neve perfino sulle spiagge del Salento ionico.

La delusione di molti castellanesi, che si attendevano fenomeni rilevanti anche nel proprio orticello ha cozzato contro chi ha ritenuto un colpo di fortuna l’essersi risparmiato gli oggettivi e pesanti disagi che una nevicata (in stile Santeramo) avrebbe prodotto anche dalle nostre parti. Resta tuttavia – in questo caso soggettivamente – l’amaro in bocca di chi la “dama bianca” l’avrebbe desiderata in grandi quantità non di certo per restare bloccato in casa o per fare dispetto a chi non la ama, ma solo per non aver potuto sfruttare un’occasione – chissà, forse irripetibile in tempi brevi – così tanto ghiotta al fine di trasformare quel record termico in un record anche di tipo precipitativo.

Ad ogni modo, ciò che è passato è passato, ora guardiamo al futuro.

Come già prima anticipato, non aspettiamoci che possa succedere chissà che con l’arrivo del nuovo nucleo freddo in procinto di abbordare la Puglia dal pomeriggio-sera odierni. Tuttavia, questa volta qualche centimetro di neve in più dovremmo riuscire a vederlo anche da noi, specie nel corso della prima parte della notte prossima (quella a cavallo tra lunedì e martedì). Sarà solo un contentino per chi ama la neve, che forse sarà utile a rendere meno cocente la delusione per ciò che è successo anche a soli venti chilometri di distanza da Castellana; parallelamente, si spera che non sia troppo gravoso da sopportare per chi, anziché ritenersi fortunato per non aver subito tutto quello che stanno subendo in termini di disagi i nostri corregionali dei paesi limitrofi, pensa di vivere ai tropici e non in Puglia, cioè in una regione che in inverno – volente o nolente – è sempre in pole position nel subire i rigori gelidi dei venti provenienti dalle steppe russe. Questi ultimi se ne facciano una ragione… Quest’inverno farà sul serio a più riprese, come già da tempo su questo sito si era scritto.

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