Scand+ e Configurazione ad Omega. Pronti al freddo?

Come anticipato nell’articolo di lunedì, sin da oggi ci saremmo accorti di alcuni segni di cambiamento, che avrebbero preluso ad una svolta ancor più netta delle condizioni meteo-climatiche nei giorni seguenti e che in sostanza avrebbero decretato la fine del periodo di stabilità (ma soprattutto di mitezza), che usualmente viene riconosciuto come “Estate di San Martino”.

E difatti, oggi la massima non è andata oltre i 16.2°C, mentre la minima è scesa per la prima volta sotto i 10°C (9.8°C per l’esattezza), cosa che non capitava ormai dal lontano 8 aprile.

Segni inequivocabili di un progressivo raffreddamento dovuto non solo all’avanzata della stagione, ma anche al rientro di aria più fresca dai quadranti orientali, che sta, passo dopo passo, raggiungendo la nostra penisola, dopo la decisione dell’alta pressione – che ci ha sin qui governati – di porre il suo quartier generale sull’Europa settentrionale, lasciando scoperta l’Italia.

Il viaggio dell’alta pressione proseguirà nel corso dei prossimi giorni verso il grande nord, tanto da piazzare massimi addirittura superiori ai 1045 hPa sulla Penisola Scandinava. Di qui il cosiddetto pattern Scand+, ossia lo schema configurativo che indica una poderosa anomalia barica positiva (forte alta pressione) sulla Scandinavia, dal quale scaturiscono frequenti ed intense ondate di freddo sull’Europa orientale e, in progressione, verso Mediterraneo e Italia per effetto della classica configurazione – cosiddetta “ad Omega” –  che vede un centro altopressorio sull’Europa del nord e due strutture depressionarie ai lati di detta struttura anticiclonica, uno in Atlantico, l’altro – in questa fase molto più potente e minaccioso – sull’Europa orientale.

Da quest’ultimo dovremo guardarci bene nel corso dei prossimi giorni in quanto dalle sue retrogressioni (movimenti da est ad ovest anziché viceversa) dipenderà non solo l’ulteriore raffreddamento che sperimenteremo (soprattutto tra venerdì 16 e martedì 20), ma anche la probabile complicazione del quadro atmosferico per via della formazione di una bassa pressione al suolo tra Ionio e mar Libico, che sembrerebbe intenzionata a produrre diverse precipitazioni nel corso del fine settimana, di moderata/forte intensità specie su Puglia e Basilicata.

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Le possibili forti precipitazioni sul nostro comparto attese per domenica 18 novembre

In questo episodio, non mancheranno anche le prime nevicate stagionali sull’Appennino, a cominciare dalle cime più alte del Gran Sasso e della Majella, aree particolarmente soggette ad importanti accumuli nevosi in caso di afflussi freddi da est.

In sintesi, perciò, è giunto il tempo di riprendere i cappotti e i piumini dagli armadi e di tenere nuovamente a portata di mano gli ombrelli. Ora l’autunno farà, almeno per un po’, sul serio e a tratti inizierà a strizzare l’occhio all’inverno.

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