Come recita l’antico adagio: «Aprile, ogni goccia un barile»! È andata proprio così, infatti, su molte aree del nostro comparto, ove il temporale di questo pomeriggio ha prodotto accumuli davvero consistenti, che localmente hanno superato i 35 mm. (vedi tabella seguente).
Dalla medesima tabella si denota anche come la stessa intensità della precipitazione abbia notevolmente influito sui valori termici, a riprova che l’aria più fredda ed instabile presente in quota (all’origine del tempo instabile) si sia agevolmente riversata al suolo mediante le forti precipitazioni.
Come si denota anche dai punti colorati nella mappa (sopra) sono state numerosissime anche le fulminazioni connesse al temporale che ha interessato la Puglia centrale. Approssimativamente, i rilevatori delle scariche elettriche del comparto centrale della nostra regione hanno segnalato circa 400 fulmini caduti tra le 14:15 e le 18:15.
Nel corso della serata il tempo migliorerà decisamente e, sebbene l’aria risulterà più fresca ed umida, l’atmosfera tornerà ad essere più stabile.
Anche per domani la presenza in quota di aria più fredda di quella circostante, sarà la causa della formazione di nubi ad evoluzione diurna, capaci, specie nel corso del pomeriggio, di dar luogo a fenomeni temporaleschi. Tuttavia, rispetto ad oggi, domani le aree maggiormente esposte, non solo all’aumento della nuvolosità ma anche ai rovesci temporaleschi, saranno quelle più montuose, non esclusa anche la Murgia, ma solo quella più interna (per intenderci ad ovest di Gioia del Colle, grossomodo).
Ancora nubi e solo qualche occhiata di sole per mercoledì, ma con minori probabilità di precipitazioni, segno di un cambiamento che avverrà con maggior evidenza a partire da giovedì, quando un poderoso aumento di pressione a tutte le quote – per l’espansione di una grossa cellula di alta pressione verso l’Europa centro-settentrionale – finirà per influenzare positivamente anche il nostro settore, determinando una ulteriore riduzione dell’instabilità pomeridiana sulla Puglia, ma anche un contestuale aumento della ventilazione settentrionale, con temperature in leggero calo, specie nei valori minimi.