Un debole fronte nuvoloso sta transitando sui cieli del sud Italia, non arrecando tuttavia precipitazioni, essendo costituito prevalentemente da nubi alte e sottili, per gran parte sfaldate dal sistema anticiclonico instauratosi sul nostro Paese.
E sarà difatti l’Anticiclone delle Azzorre il protagonista del tempo sull’Italia e sul Mediterraneo per buona parte di questi giorni a cavallo tra ottobre e novembre ed anche per la prossima settimana.
Intendiamoci, però. Alta pressione durante il semestre freddo non significa sempre sole e gradevolezza termica. Difatti, al pieno soleggiamento, tipico dei “governi meteorologici” di tipo anticiclonico durante i periodi più caldi dell’anno, si oppongono (da ottobre a marzo) le inversioni termiche prodotte dalle correnti discendenti dei sistemi anticiclonici, che favoriscono l’accumulo nei bassi strati di umidità.
in condizioni normali, in libera atmosfera la temperatura dell’aria diminuisce all’aumentare della quota altimetrica in media di circa 6 gradi ogni 1000 metri di quota (gradiente termico verticale). Ciò si verifica perché il sole riscalda dal basso verso l’alto, ovvero i raggi solari riscaldano la superficie, che a sua volta riscalda l’aria nelle sue vicinanze. Questa, una volta riscaldata e salita di quota, è sottoposta a una pressione inferiore, si espande e si raffredda generando così un gradiente termico negativo (diminuzione della temperatura con la quota).
Tuttavia, durante un’inversione termica accade il fenomeno opposto: salendo di quota l’aria risulta più calda (gradiente termico positivo), con il tipico fenomeno delle aree pianeggianti più fredde e di quelle collinari e montuose più calde. Ciò può accadere sia in quota per effetto di subsidenza atmosferica (compressione dell’aria dall’alto verso il basso), che al suolo per effetto dell’irraggiamento terrestre notturno (raffreddamento dovuto alla dispersione del calore dalle superfici terrestri).
Una massa di aria non può contenere vapore acqueo in quantità illimitata. Per una data temperatura esiste una quantità massima di vapore che può essere contenuta in un chilogrammo di aria. Quando questo limite viene raggiunto si ha la saturazione. Un ulteriore apporto di vapore acqueo o una diminuzione della temperatura determinano la condensazione del vapore acqueo eccedente, fenomeno che si manifesta sotto forma di piccolissime goccioline delle quali sono costituite le nubi (in questo caso le nubi basse), la nebbia, la rugiada o la foschia.
E, pertanto, saranno queste idrometeore quelle con cui dovremo fare i conti per i prossimi 7, forse 10 giorni. Si tratterà di giornate di base molto umide, a tratti uggiose, con presenza di nubi basse, specie al primo mattino, alternate, via via che il sole si alza in cielo, a schiarite o a qualche sprazzo più ampio di sereno. Quando non ci saranno le nubi basse durante le ore più fredde della giornata, potranno agevolmente formarsi estese foschie o locali banchi di nebbia, che renderanno ancor più manifeste le condizioni di inversione termica di tipo anticiclonico.
Scendendo nel dettaglio di quel che accadrà nei prossimi giorni, è possibile affermare che, se si eccettua la giornata di sabato, durante la quale il sole sembra poter avere la meglio, per il resto dei giorni saranno le nubi (magari solo quelle basse formatesi per il sollevamento dell’umidità notturna dai bassi strati) a rendere particolarmente autunnale il clima di questo periodo, con temperature diurne che talora (specie in caso di maggior soleggiamento) potranno sfiorare anche i 20 gradi, e con temperature notturne/primo mattutine difficilmente superiori ai 12 gradi.