Oggi abbiamo trascorso una giornata semi-primaverile. Il cielo terso, l’aria appena mossa da deboli venti, l’umidità normale e le temperature assai gradevoli, con una massima di ben 16.2°C.
Sono gli effetti della distensione verso l’Italia di un vasto campo anticiclonico nel bel mezzo di quello che statisticamente (e tante volte in passato lo è stato concretamente) è ‒ o forse dovremmo dire “era” ‒ il periodo più freddo dell’anno per la nostra Puglia.
Per fortuna ci sono le notti ancora fredde e le minime di tutto rispetto che si stanno registrando (stamattina solo 1.9°C) in questo periodo, ma anche questo dato riflette solo l’invadenza e il rinforzo dell’alta pressione, che con i cieli sgombri dalle nubi durante le ore notturne permette al calore di disperdersi facilmente e di registrare poi all’alba valori (almeno quelli minimi) in linea con le medie stagionali.
Domani sarà un’altra giornata totalmente sottratta all’inverno. Le massime potrebbero spingersi fino a 17/18°C e quella vaga (ma sempre più percepibile) aria di inverno totalmente finito s’insinuerà sempre più nelle nostre teste.
Ma è davvero così? Ovviamente, qui nessuno ha la sfera di cristallo, e più che fidarci della scienza e delle proiezioni modellistiche più sofisticate non possiamo fare. Da questo punto di vista, sembra che davvero l’inverno abbia preso un vicolo cieco, al netto di qualche episodio sporadico che potrebbe presentarsi tra fine febbraio e marzo, ma che non cambierebbe comunque la sostanza di un’altra stagione “fallimentare” sotto il profilo delle sue inespresse potenzialità.
Guardando, difatti, tanto ai run deterministici dei vari modelli, quanto alle proiezioni stagionali dei diversi centri di calcolo, il dato non cambia: questo inverno non ha più nulla da dire. Tanto febbraio quanto tutti gli altri mesi a seguire presentano per gran parte d’Europa solo e soltanto anomalie termiche positive, ossia temperature medie che risulteranno più alte di quelle medio-statistiche. E malgrado si sappia quanto le indicazioni a lunga gittata abbiano un’affidabilità particolarmente bassa, va comunque rimarcato che anche le emissioni ENSEMBLE dei diversi modelli (ben più affidabili delle proiezioni stagionali) almeno per le prossime due settimane non lasciano spazio a molti dubbi non intravedendo alcun sommovimento nelle variazioni termiche anche solo vagamente rivelatore di una possibile svolta, seppur in extremis, della stagione invernale.
A più breve scadenza (weekend), invece, l’unica cosa concreta per ora da poter sottolineare è una parentesi di tempo relativamente più freddo ed umido, con più nuvole che sole e con temperature massime in calo di almeno tre gradi.