Tempo in peggioramento da domani, ma l’inverno resterà ampiamente sottotono

Il dominio anticiclonico instauratosi la scorsa settimana sta per avere un temporaneo cedimento ad opera di un’incursione di correnti più umide ed instabili di origine atlantica inserite in una moderata saccatura in quota annessa ad una perturbazione, attualmente in procinto di interessare il Nord-Ovest d’Italia, ma presente già, con nubi prefrontali, anche su molte altre regioni del centro-nord della penisola.

Si tratta di un passeggero e moderato guasto atmosferico, che sul nostro comparto avrà modo di manifestarsi soprattutto tra domani sera e mercoledì mattina, quando non si escludono delle piogge, o anche qualche rovescio temporalesco, preceduti da un rinforzo delle correnti meridionali, atteso per domani, e seguiti da un modesto abbassamento delle temperature.

Da giovedì in poi, invece, avanzerà da ovest a grandi passi una nuova onda anticiclonica, che ripristinerà condizioni di tempo stabile e ampiamente soleggiato, con temperature massime in decisa ripresa e ben superiori alle medie del periodo.

Nulla di nuovo, pertanto, nella sostanza dell’andamento di questo scorcio d’inverno, che ha – e manterrà anche per il medio/lungo termine – caratteristiche difficilmente assimilabili a quelle che ci si aspetterebbe da una normale stagione fredda, come peraltro si evince anche da questa analisi dell’Ensemble del modello europeo, che anche nei giorni prossimi a fine febbraio vede chiaramente il continente europeo diviso in due parti in senso orizzontale, con una configurazione barica evidentemente di tipo zonale (con correnti mediamente occidentali), ossia a nord pressioni inferiori alla media (basse pressioni e freddo), a sud pressioni superiori alla media (alta pressioni e aria più mite), senza alcuna possibilità di scambi meridiani (masse d’aria calda in risalita verso nord, masse d’aria fredda in discesa verso sud. Sarebbe, in sostanza, un avvio de facto della primavera.

Proiezione media dell’Ensemble ECWMF per il 24 febbraio prossimo: si evince chiaramente come l’occidentalizzazione delle correnti porrebbe massimi pressori sull’Europa centro-meridionale (protezione anticiclonica) e minimi pressori sulla parte più settentrionale del continente (correnti perturbate e fredde relegate a latitudini nordiche, senza particolari interferenze sul tempo del Mediterraneo)
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