Anche in questa prima decade di aprile il Vortice Polare ha voluto dire la sua ed è riuscito ad assestare un duro colpo alla nuova stagione, evidentemente ancora troppo giovane per non risentire delle ultime incursioni del vecchio Generale.
E se ne sono accorte diverse aree del Paese, ove non solo il freddo l’ha fatta da padrone ma anche la sua più amata compagna, la neve, ha potuto fare un’ultima apparizione.
Dalle nostre parti, in verità, gli effetti sono stati molto più blandi di quelli registrati su alcune aree del nord e del medio Adriatico, considerato che qui da noi quasi neppure ha piovuto e che l’abbassamento delle temperature è stato notevole, ma non di certo inconsueto per il periodo. Proprio domani, 8 aprile, infatti, ricorre una data storica per il nostro settore, esattamente quella di 18 anni fa (era il 2003) durante la quale caddero la bellezza di 20 cm. di neve in quella che, a memoria d’uomo, è stata la sfuriata invernale più tardiva in assoluto.
Con le prime ore mattutine di venerdì, comunque, anche questa breve passata di stampo tardo-invernale batterà in ritirata sotto la spinta (da ovest) di un cuneo stabilizzante di alta pressione. Non prima, tuttavia, di aver generato, proprio per le ore immediatamente precedenti l’alba, le condizioni per una tardiva gelata, quanto mai pericolosa, proprio ora che la coltura più rappresentativa del nostro territorio, i ciliegi, sono ormai tutti in fiore.
Ad ogni modo, sin da venerdì, con il passare delle ore, oltre alla stabilizzazione atmosferica e al generoso sole, si farà sentire finalmente anche un po’ d’aria tiepida, con massime che supereranno ampiamente i 15 gradi, proiettandosi poi sin verso i 18/19°C nel corso del prossimo fine settimana, che pertanto si annuncia ampiamente primaverile.
A seguire, si delinea una nuova modifica della circolazione con un nuovo abbassamento dei geopotenziali in quota, specie all’inizio della prossima settimana, che tuttavia questa volta non preluderà anche ad un abbassamento delle temperature per il nostro territorio, ma anzi ad un ulteriore aumento dei valori termici, seppur indotto non tanto dall’insolazione quanto da correnti meridionali in rinforzo, che anticiperanno un sostanzioso peggioramento a carattere piovoso, ma solo per il centro-nord Italia.