Aspetteremo per l’ufficialità il fatidico 21 giugno, giorno del Solstizio d’Estate, ma nei fatti l’Estate vera sta partendo proprio in queste ore, e non solo per la chiusura della fase fresca, che ci ha interessati ad inizio settimana, e per il contestuale netto incremento delle temperature che si è già avvertito nel corso della giornata odierna, ma soprattutto per la configurazione barica che si va profilando.
Difatti, a seguito di una sorta di sprofondamento barico che sta per attuarsi sul vicino Atlantico, prenderà immediatamente vita sul Mediterraneo centro-occidentale e sull’Europa centrale e settentrionale una risposta barica di segno opposto; e per il solito “gioco di sponda” – per effetto del quale alla proposizione di un’onda barica di tipo ciclonico fa da contraltare più ad est un’onda barica di segno contrario – l’onda anticiclonica di matrice subtropicale che ne deriverà non potrà che decretare l’avvio sul nostro settore dell’Estate con la E maiuscola.
Detto ciò, andranno tuttavia rilevate delle differenziazioni sostanziali sugli effetti che questa nuova configurazione produrrà sotto diversi punti di vista, partendo da quello relativo alla localizzazione delle aree più soggette alla diretta influenza dell’anticiclone, per giungere all’individuazione dei tempi in cui ciò accadrà, passando dalla rilevazione del grado d’intensità dell’ondata di caldo in arrivo e finendo con il confronto con le passate ondate di caldo.
Localizzazione, tempi e intensità del fenomeno
Le aree più soggette alla fiammata subtropicale africana, almeno in una prima fase (prossime 72 ore) saranno quelle facenti parte della cosiddetta Mitteleuropa, con in primis la Germania, ove potrebbero superarsi anomalie termiche a 850 hPa di oltre 10 gradi rispetto alla media del periodo. La Regione alpina, il nord Italia e la Sardegna seguiranno a ruota, con scarti termici positivi tra i 6 e gli 8 gradi. In una seconda fase (mediamente i prossimi 10 giorni, ma con intensità massima presumibile attorno al 21-22 giugno), gran parte d’Europa rientrerebbe in anomalie termiche positive sostanziose, con l’Italia quasi omogeneamente inserita in un range termico di temperature superiori alla media di 5/6°C.
Gli effetti termici sull’Italia
Scendendo un po’ più nel dettaglio, in Italia da oggi a sabato saranno il nord, il centro (versante tirrenico) e la Sardegna a registrare le massime più alte, ma con punte massime oltre i 35°C relegate a ristrettissimi settori della penisola (aree interne della Sardegna, Val Padana occidentale, Catanese e, fuori dai territori prima citati, anche il Foggiano, che è una delle zone d’Europa più calde in assoluto). Soltanto in una seconda fase (la prima parte della prossima settimana, o almeno i primi due giorni), invece, il raggiungimento della soglia dei 35°C potrebbe geograficamente espandersi ricomprendendo gran parte della Sicilia, le aree interne della Sardegna meridionale e quasi tutti i territori che si affacciano sull’Adriatico e sullo Ionio settentrionale.
Aree in cui si potrebbero raggiungere o di poco superare i 35°C fino a sabato Aree in cui si potrebbero superare i 35°C da domenica con rischio di ALLERTA
I dettagli per Castellana e dintorni
Da noi, quanto meno sino a venerdì compreso, non avremo alcun eccesso di caldo, con temperature massime inferiori ai 30 gradi o, se superiori, soltanto per qualche ora (mediamente tra le 14 e le 16).
Gradatamente, tuttavia, i valori termici tenderanno ad aumentare ulteriormente rispetto agli ultimi giorni, attestandosi su valori massimi superiori ai 32°C a partire da domenica. Se le carte a nostra disposizione dovessero trovare conferma, (ancora, in realtà, sono suscettibili di variazioni anche sostanziali), tra lunedì e martedì della prossima settimana la soglia limite di sopportabilità del caldo dei 35°C potrebbe essere raggiunta e temporaneamente di poco superata.
Considerazioni finali
Da quanto sin qui esposto, è chiaro che siamo di fronte all’avvio di una fase di tempo di stampo prettamente estivo con il profilarsi della prima onda di caldo estivo di matrice subtropicale. Si tratterà probabilmente di una un’ondata di calore generalmente di medio/forte intensità che, come sempre accade per determinate zone, proverà a mettere alla prova alcune fasce della popolazione per via del disagio fisico causato dalla calura e/o dall’afa (commistione di alte temperature e umidità eccedente).
Nondimeno, va rimarcato che non esistono al momento dati scientifici di sufficiente affidabilità da poter esser presi in seria considerazione e che identifichino l’avvezione calda in arrivo come di portata eccezionale, tale da giustificare la trita e ritrita parolona (ormai divenuta troppo inflazionata) “RECORD”, usata ovviamente dai soliti media “acchiappa-clic”. Sono state diverse le occasioni in cui giugno abbia davvero mostrato i “muscoli” in termini di paurose ondate di caldo di stampo subtropicale sul nostro territorio, ma questa al momento non sembra affatto avere le medesime caratteristiche dei passati mesi di giugno (come il 1982 e il 2007, giusto per citare le due annate peggiori) durante le quali i 40°C furono per davvero non solo raggiunti, ma anche ampiamente superati.