Verso una stabilizzazione atmosferica, ma intanto il dibattito sul maltempo e sui cambiamenti climatici infuria

Siamo reduci da un paio di settimane di tempo altamente instabile sulla nostra penisola. Dai venti forti alle alluvioni, dai temporali di forte intensità alle mareggiate oceaniche, dall’esondazione dei fiumi alle frane, per finire al triste computo delle vittime del maltempo.

Pur senza speculare su una situazione altamente problematica e nel pieno rispetto di chi soffre per delle perdite umane, va comunque fatta – per onestà intellettuale – una riflessione: parliamo di vittime del maltempo o di vittime del mancato rispetto della Natura, delle sue leggi e delle nostre leggi?

Sì, perché costruire dove non si deve, sradicare alberi per cementificare, non abbattere edifici abusivi, disinteressarsi della pulitura dell’alveo di fiumi e torrenti e sottovalutare la potenza dei fenomeni atmosferici in una nazione, come l’Italia, che per il 10.4% della sua popolazione è a rischio alluvioni e per il 2.2% è a rischio frane (dati ultimo rapporto ISPRA), è più attribuibile al dolo, alla noncuranza o alla stoltezza dell’uomo, più che ai cambiamenti climatici o all’eccesso di CO2 in atmosfera.

Di alluvioni, venti di fortissima intensità, temporali disastrosi e precipitazioni torrenziali ne è piena la cronaca meteorologica del povero stivale italico da tempo immemorabile, soprattutto da molto prima che la teoria del Global Warming per causa antropica prendesse piede e cercasse di convincere – attraverso media compiacenti – coloro che abboccano a qualsiasi rigurgito verbale che provenga da Tv, radio, giornali e siti web che siamo ormai nel pieno di un irreversibile concretizzazione del disaster movie a sfondo ambientalista più gettonato.

Se ci si preoccupasse più di mettere in sicurezza questo nostro Paese che pensare allo scioglimento dei ghiacciai o all’aumento delle temperature globali e soprattutto si realizzasse una rivoluzione culturale che provvedesse a diffondere la cultura della prevenzione e del rispetto delle leggi ambientali più che permettere, in nome della libertà di parola, a vecchi politici e a cialtroni dell’informazione spicciola e parziale del piccolo schermo e del web di rendere sempre ineludibili e globali le cause di tutto, forse oggi suonerebbero meno campane a morto e squillerebbe più forte invece la sveglia della coscienza a chi ha la responsabilità storica in questo Paese di non aver fatto mai nulla per combattere un atavico, ma per buona parte risolvibile, problema, quello del dissesto idrogeologico.

 

Ma veniamo in sintesi al tempo che farà

La nostra zona nel corso dei prossimi giorni vedrà un generale miglioramento delle condizioni atmosferiche per effetto soprattutto dell’affievolimento del vortice depressionario, che ha prodotto tante precipitazioni in Italia nel corso di questi ultimi giorni.

Non mancheranno le nubi, ma difficilmente potranno esservi ancora delle precipitazioni (anche se per mercoledì pomeriggio qualche probabilità in più in realtà esista). I venti resteranno orientati prevalentemente dai quadranti meridionali e le temperature, data la stagione, risulteranno sufficientemente gradevoli. Umidità, però, sempre molto elevata.

 

 

 

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