Se può consolarci, oggi la temperatura rispetto a ieri si è abbassata di 0.1°C (ieri massima di 36.6, oggi di 36.5). Scherzi a parte, sta diventando seriamente preoccupante non solo o non tanto l’intensità del caldo (in passato i 40 gradi li abbiamo anche ampiamente superati, mentre quest’anno non siamo neppure arrivati a 38), quanto la persistenza e, purtroppo – in prospettiva – anche l’ipotesi di un’ulteriore fase cruenta di caldo (sarebbe la quarta dall’inizio dell’estate meteorologica) e allungamento del periodo di siccità, che si profila con sempre maggiore certezza specie a partire dal 19/20.

E quel che è peggio è che anche la rinfrescata attesa per il weekend e per l’inizio della prossima settimana, aggiornamento dopo aggiornamento, si sta rivelando poco più di un brevissimo e neppure particolarmente incisivo break dal gran caldo. Esso, peraltro, inizialmente avrà anche scarsi effetti sul miglioramento della gradevolezza bioclimatica (aumenterà di gran lunga il tasso di umidità dell’aria) e forse nessun effetto di raffrescamento per quel che riguarda le abitazioni, visto che due o, se va bene, tre giorni di temperature sotto i 30 gradi poco o nulla potranno apportare in termini di concreto miglioramento delle condizioni di vivibilità, specie all’interno dei condomini e nelle aree con poco verde o poste al centro città.

Unica consolazione sotto questo profilo sarà la maggiore ventilazione. Da domani, infatti, i venti settentrionali inizieranno a soffiare in maniera più decisa e quanto meno smuoveranno un po’ l’aria, apportando un certo refrigerio specie sulle coste adriatiche, ove tuttavia crescerà nettamente il moto ondoso del mare. L’Adriatico diverrà mosso da domani pomeriggio a martedì mattina e risulterà molto mosso nel corso della giornata di domenica.

 

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