“A” di assoluto potere dell’alta pressione

"A" di assoluto potere anticiclonico

Nonostante tutto – malgrado cioè la presenza del potente anticiclone mangia-inverno, che continua a tenere a bada tanto le perturbazioni atlantiche, che dovrebbero apportare significative precipitazioni, quanto le ondate di freddo, che nel cuore dell’inverno dovrebbero, se non interessarci direttamente, quanto meno essere poco lontane dall’Italia –, questo passaggio tra i due mesi più freddi dell’anno ci ha insperabilmente fatto registrare minime davvero rimarchevoli, specie in assenza, per l’appunto, di un Inverno con la I maiuscola.

Difatti, i -1.1°C di temperatura minima di ieri mattina e 1°C di stamane sono valori di tutto rispetto per il nostro territorio, soprattutto considerando che la causa, seppur indiretta, è proprio l’alta pressione.

Il meccanismo termodinamico delle correnti discendenti che comprimono l’aria dall’alto verso il basso, intrinseco alla natura dei sistemi anticiclonici, non è infatti fautore soltanto della stabilità del tempo e perciò dell’assenza di nubi e precipitazioni, ma anche di due ulteriori effetti termici concatenati: l’irraggiamento notturno e l’inversione termica.

Il primo agevola la perdita di calore durante le ore notturne e permette, come si è visto, di raggiungere facilmente anche valori sottozero, a patto che non vi siano nubi che intrappolino il calore accumulatosi durante il giorno; il secondo consente alle aree più basse, alle zone di fondovalle e persino alle aree costiere di risultare più fredde delle aree poste sui pendii o a quote alto collinari o montuose, soprattutto durante le ore diurne. Tipica dei forti regimi anticiclonici, l’inversione termica finisce per condannare al freddo, all’eccesso di umidità, alle nebbie e alla stagnazione degli inquinanti nei bassi strati le aree di pianura e consente, al contrario, alle aree collinari e montuose di viversi, anche in pieno inverno, una parentesi simil-primaverile.

Cambierà qualcosa in questo fine settimana rispetto a questo schema di fondo? Nulla o peggio.

Se fino a sabato cambierà davvero poco – con tempo sempre stabile e temperature grossomodo stazionarie – da domenica le temperature tenderanno a superare i 15°C di massima ampliando sempre più sensibilmente il divario tra quel che ci si aspetterebbe da un clima pienamente invernale e quello a cui stiamo andando incontro a breve e medio termine.

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