Intanto, è pronta l’ennesima beffa di Madre Natura: sarebbe stata una bella Festa d’Aprile
Si sta finalmente chiudendo in queste ore (dopo gli ultimi piovaschi del tardo pomeriggio) la pesante e lunga ondata di maltempo, avviatasi ad inizio settimana. Il cosiddetto “Basso Atlantico” ha prodotto precipitazioni copiose con una cumulata complessiva di oltre 47 mm.
Da domani prenderà avvio, dopo qualche residuo strascico al primo mattino, una fase meteo decisamente più stabile e più mite con il ritorno del sole e di una primavera ben più riconoscibile di quella vissuta negli ultimi tre giorni.
Difficile affermare ora se si tratterà di una svolta decisiva, che porrà una linea di demarcazione netta tra la fase meteo relativa alla prima parte della Primavera – quella più instabile, “volubile”, spesso ancora piovosa ed associata a forti oscillazioni termiche – e quella riguardante la seconda parte della stagione – quella che tenderà a strizzare sempre più l’occhio all’estate finendo gradualmente per rappresentare una sorta di anticamera della stagione che verrà.
Fermandoci per ora ai dati più certi, o a quelli quanto meno più scientificamente scevri da errori grossolani, è possibile affermare che quanto meno fino al 29 aprile prevarrà il bel tempo, solo a tratti parzialmente disturbato da qualche annuvolamento. In questo periodo aumenteranno i valori termici e le massime facilmente riusciranno a superare i 20°C, specie a partire dal weekend.
E, a proposito di questo weekend, non ci si può esimere dal considerare che per noi castellanesi questo sarebbe dovuto essere il weekend festivo per eccellenza, quello della tradizionale e sentitissima Festa d’Aprile, purtroppo annullata per l’emergenza sanitaria legata al COVID-19.
Un po’ come accaduto per Pasqua e Pasquetta, sembra che la beffa di Madre Natura debba inesorabilmente e dispettosamente ripetersi. Il bel tempo, proprio quando risulterà sostanzialmente inutile ai fini dei festeggiamenti, che tristemente non avranno luogo, terrà banco e striderà ancor più fortemente con un senso di malcelata nostalgia, che inevitabilmente avvolgerà chi proverà un senso di frustrazione per aver atteso invano per un anno la festa per la nostra amata patrona.