Una delle leggende sui cosiddetti “Giorni della merla” racconta di un dispettoso mese di gennaio (all’epoca composto da 28 giorni) che si divertiva a infastidire con vento e neve una merla in cerca di cibo. Un anno questa decise di fare provviste sufficienti per potere restare nel nido durante tutta la durata del mese. Così, gennaio, infastidito, chiese tre giorni in prestito a febbraio per durare di più e scatenare bufere sulla povera bestiola, vendicandosi così dell’affronto subito. Nacque probabilmente da ciò la leggenda che vorrebbe che fossero quelli dal 29 al 31 gennaio i giorni più freddi dell’anno, i cosiddetti “Tre giorni della merla”.
Invero, nella realtà scientifica, specie dalle nostre parti, non sono mai stati questi i giorni con temperature più basse (tranne rare eccezioni), bensì quelli tra la I e la II decade di febbraio, quando non anche oltre tale termine.
Nella realtà odierna, per la verità, possiamo altresì affermare che quella merla, spesso inscindibilmente legata a rigide condizioni invernali, si sia ora trasformata in una sorta di “cocorita” tropicale, visto che viviamo giornate durante le quali non solo l’Inverno ha deciso di abdicare completamente su buona parte d’Europa, ma, al contrario, a sostituire il regno del freddo vi sono delle masse d’aria di origine subtropicale, che stanno relegando temperature assolutamente fuori norma.
Peraltro, anche quel vago sapore d’inverno che fino a ieri si è registrato quanto meno di notte e al primo mattino è letteralmente evaporato sotto l’onta delle correnti meridionali. La minima di stamani è stata superiore ai 10°C (più di 6 gradi oltre la media stagionale) ed anche le massime stanno progressivamente aumentando e nel corso dei prossimi giorni (soprattutto all’inizio della prossima settimana) si proietteranno addirittura su valori che potrebbero superare quelli delle medie stagionali anche di 7/8°C!
Solo dopo questi «acuti della cocorita», la merla potrebbe tornare a chioccolare. Vedremo…