Questa prima parte dell’inverno sul nostro comparto sta trascorrendo sottotono. Poche o nulle, o comunque fugaci, le occasioni di freddo, con poche precipitazioni e con fasi perturbate limitate perlopiù a qualche sventagliata o a dei forti ma brevi rovesci.
La configurazione barica è grosso modo sempre la stessa, quella imposta dalle ondulazioni di un Vortice Polare sempre in buona, quando non ottima, forma, che paradossalmente finisce per presentare un tipo di tempo estremamente variabile, più di sapore semi-primaverile che di vero stampo invernale. Nessun blocco atlantico ha causato la progressione concreta e marcata di masse d’aria fredda polare e nessun’altra anomalia barica altopressoria, magari in sede britannica o scandinava, ha prodotto anche solo le basi per irruzioni fredde di origine artico-continentale, tali da far giungere il gelo siberiano anche solo fino alle porte dell’Adriatico.
Anche quella che fino a qualche giorno fa sembrava una possibile svolta ad un inverno decisamente poco accattivante ed un po’ amorfo, finirà con ogni probabilità per caratterizzarsi come una semplice e rapida passata d’aria fredda, accompagnata da intensi ma brevi rovesci, qualche temporale e soprattutto da tanto vento.
Ci si riferisce alla nuova saccatura che il Vortice Polare proietterà nel fine settimana lungo lo Stivale (vedi carta sopra), che per quanto possa risultare incisiva e profonda, potendo persino arrivare ad impattare sulle coste libiche, non farà neppure in tempo ad abbassare i valori termici prima di essere scacciata repentinamente più ad est dall’ennesimo scatto anticiclonico azzorriano, a sua volta sollecitato dall’irruenza della Depressione d’Islanda.
Quest’ultima, che è la diretta manifestazione al suolo delle spire del Vortice Polare in quota, potrebbe perfino fare peggio nel corso della prossima settimana, inserendo una saccatura in direzione del medio Atlantico e finendo per scatenare la levata di scudi dell’Anticiclone subtropicale, il quale, a sua volta, finirebbe per alzare un muro di alta pressione trasversale, che andrà dal Maghreb al Baltico, passando per l’Europa centrale e l’Italia.
Se tale prospettiva andasse in porto, il rapido del Generale Inverno in arrivo per domenica rischia, nel giro di un paio di giorni, di deragliare rovinosamente, e poi per sgombrare i binari -in vista di una normale “circolazione invernale”- sembra che di tempo ce ne possa volere un bel po’.