Estate al clou, è l’ora del gran caldo. Pronti all’infornata africana?

Il periodo statisticamente più caldo sul nostro settore si realizza tra l’ultima decade di luglio e i primi giorni di agosto. Tre i fattori che determinano questa condizione:

  • quello astronomico, dovuto all’altezza del Sole sull’orizzonte, che garantisce ancora più di 14 ore e mezzo di insolazione solare (anche se ci sono già circa 30 minuti in meno rispetto al giorno del Solstizio, che è il giorno più lungo in assoluto);
  • quello prettamente climatico (dal primo derivante), che pone le aree dell’emisfero boreale nelle condizioni di ricevere tanto il calore scaturente da una forte e prolungata insolazione quanto di beneficiare dell’accumulo di calore derivante da ormai diversi mesi nei quali le ore di sole sovrastano le ore di buio;
  • quello squisitamente meteorologico, che vede una prevalenza di configurazioni bariche alto-pressorie o facenti capo ad un incontrastato dominio anticiclonico subtropicale, ossia di quei fattori atmosferici che traducono le condizioni precedentemente enunciate in effettivo surriscaldamento dell’aria.

Va da sé, tuttavia, che le asserzioni appena descritte non equivalgano a sostenere che tra il 20/25 luglio e il 5/10 agosto si debbano automaticamente o necessariamente registrare i valori di temperatura più alti dell’anno e neppure che in questo stesso periodo risulti impossibile che piova. Difatti, nonostante i primi due punti, è il terzo punto quello che assume la rilevanza maggiore, essendo il fattore meteorologico fattuale quello che determina se fa veramente caldo o se per davvero non piove.

In un’estate piuttosto ballerina, ondivaga e a dir poco dinamica, come quella che stiamo vivendo, appare difficile che a cavallo tra la terza decade di luglio e la prima decade di agosto si possa:

  1. assistere a medesime (o almeno prevalenti) condizioni meteo per tutto il periodo;
  2. soddisfare il dato statistico relativo sia al fattore termico (temperature più alte) che a quello pluviometrico (assenza di pioggia).

Scendendo più nel concreto, difatti, nei prossimi giorni, come già anticipato ieri, una massa d’aria molto calda di matrice africana tenderà a propagare le condizioni di caldo particolarmente intenso, che attualmente si stanno verificando sull’Africa settentrionale (ove ad esempio su alcune località dell’entroterra sahariano la colonnina di mercurio ha sfiorato i 50°C) anche sul nostro sud. Tranquilli, ovviamente non potrebbero mai registrarsi temperature simili sul nostro territorio, ma di sicuro nel weekend sarà facile superare la soglia dei 35 gradi e nel corso dei pomeriggi, tanto di sabato quanto di domenica, non è escluso qualche picco massimo di 37/38 gradi!

Tuttavia, come detto, stante la tipologia di questa estate, si tratterà soltanto – e per fortuna – di un paio di giorni di caldo molto intenso, tant’è vero che già lunedì non solo le condizioni meteo tenderanno a perturbarsi ma anche le temperature scenderanno repentinamente e drasticamente, forse anche di 8/10 gradi.

E se così dovesse andare, assisteremmo anche ad una fase temporalesca proprio nel periodo statistico di massima ipotetica stabilità atmosferica e di elevatissima improbabilità di precipitazioni, a conferma del fatto che certe estati procedono per la loro tortuosa strada e se ne infischiano tanto delle medie quanto talvolta dei vacanzieri.

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