Marzo 2019 si è contraddistinto per i diversi slanci prematuri che la primavera ha compiuto in “territorio invernale”. Soprattutto la prima parte del mese, difatti, ha registrato valori ben più alti della norma, che hanno inciso pesantemente sul bilancio termico finale: 2.1°C in più della media (ben 3 gradi se si fa riferimento alle sole massime!).
Sotto il profilo pluviometrico, invece, la situazione è risultata più normale, con oltre 57 mm. di cumulata mensile, sebbene all’appello manchi comunque il 12% rispetto al risultato statistico di marzo.
Ciononostante, resta positivo il trend pluviometrico annuo, che segna ancora un +10.3%, grazie al risultato eccezionale di gennaio (che ha fatto registrare addirittura uno scarto oltre la media di più del 170%!) e nonostante il risultato piuttosto negativo di febbraio (oltre il 60% di pioggia in meno della media).
I dati parlano chiaro, ma se ci fosse bisogno di sottolinearlo ulteriormente, la nostra zona è totalmente fuori dall’emergenza relativa alla pesante siccità che nello scorso inverno e in questo inizio primavera ha colpito molte parti d’Italia, il nord (ed in particolare la Val Padana) in primis. I bacini idrici, da cui giunge sulla Puglia l’acqua di cui ci approvvigioniamo, risultano al momento essere in “buona salute”, con un volume invasato netto di oltre 246 milioni di metri cubi d’acqua (più della metà del totale) per il più grande di essi (la diga di Monte Cotugno sul fiume Sinni) e malgrado la leggera flessione rispetto allo scorso anno.