Inverno 2024, l’ultimo appello prima della sonora bocciatura

Anche per la prossima settimana non sembra modificarsi più di tanto lo stallo attuale sull’Europa e sull’Italia rispetto alle anomalie termiche che impazzano su buona parte del nostro continente.

La presenza degli anticicloni e soprattutto l’assenza di affondi freddi del Vortice polare depongono infatti per il mantenimento dell’attuale trend stagionale, senza perciò una vera svolta in senso invernale.

Certo, saranno apprezzatissime le eventuali (anzi probabili) precipitazioni che almeno per la giornata di martedì 20 cadranno sulle ormai assetate terre dell’Italia meridionale, ma queste ultime rappresenterebbero solo un episodio di relativo maltempo e non un cambiamento radicale o un’inversione di tendenza.

Tuttavia, dalla carta a corredo dell’articolo, oltre alla preponderanza del colore rossastro su gran parte del vecchio continente (che indica proprio le anomalie termiche positive, ossia la fotografia delle aree con temperature più alte della media), a ben vedere, a partire dall’angolo nord-occidentale della medesima analisi modellistica, fa capolino anche un’anomalia negativa (segnalata con il colore azzurrino).

Potrebbe rappresentare proprio questa la via d’uscita – nel lungo termine – dall’insulsa performance della nostra stagione invernale.

Si tratterebbe di una pesante incursione di masse d’aria d’estrazione polare-marittima che punterebbero verso il Mediterraneo centro-occidentale a partire dalla fine della prossima settimana rivoluzionando le condizioni meteo anche sull’Italia.

Inutile al momento ipotizzare conseguenze dettagliate, non solo considerando in via generale il lungo termine di scadenza previsionale (almeno dieci giorni), ma soprattutto valutando come ancora troppo ampio il range relativo all’esatta traiettoria che seguirà la saccatura ciclonica all’interno della quale viaggeranno le masse d’aria fredda ed instabile.

In soldoni, se l’obiettivo finale dell’irruzione polare-marittima fosse troppo occidentale, essa finirebbe per apportare sul nostro comparto più vento e piogge che freddo, relegando al centro-nord Italia e al versante tirrenico della penisola le condizioni più fredde e potenzialmente nevose.

Se, al contrario, l’obiettivo dell’intrusione del ramo del Vortice polare avesse una traiettoria più orientale e fosse perciò più diretta e incisiva per il nostro settore, potrebbe darsi che l’inverno finalmente abbia modo di palesarsi concretamente anche dalle nostre parti, fatto salvo che, comunque, non si configureranno (a meno che le carte meteo vengano totalmente stravolte dai prossimi aggiornamenti) le condizioni ideali per freddo e neve generalizzati sul nostro comparto, giacché non è atteso nessun assalto freddo di matrice artico-continentale o alcuna retrogressione gelida dall’est Europa, ossia nessuno dei due casi reali di possibilità di grandi ondate di gelo e neve per la Puglia.

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