La rivalsa di luglio e la sfida con agosto. Weekend con temperature in calo ma domani afa a gogò

La cappa di caldo africano incombe sulle nostre teste anche oggi. Luglio, forse timoroso di perdere nell’eterna sfida con agosto il suo primato di mese più caldo, ha voluto serrare le fila e propinarci nei suoi ultimi giorni una delle più classiche ondate di caldo di matrice subtropicale con valori massimi over 35 e afa agogò. Anche in quest’ultimo suo giorno di annuale permanenza ha tentato di raggiungere i 36°C, non riuscendoci solo per un decimo di grado (oggi, come ieri, la massima su Castellana è stata di 35.9°C). Record del caldo pugliese odierno ancora attribuito a San Giorgio Jonico (40°C), ex aequo con Taurisano (LE).

Da domani l’ondata di caldo africano indietreggerà, ma solo di poco e temporaneamente. Difatti, a fronte di un arretramento verso sud dell’onda calda imposta dall’Anticiclone subtropicale, la parte centrale della Puglia sarà attraversata da correnti meno calde da nord/nord-ovest, provenienti dall’Adriatico (che conseguentemente aumenterà, seppur di poco, il suo moto ondoso). Ma non è tutto oro quel che luccica! Difatti, nonostante l’attivazione di venti da nord, non vi sarà l’instaurazione di un vero e proprio flusso teso di correnti settentrionali tale da rimescolare l’aria in modo efficace e risolutivo. Inizialmente, cioè per domani, quel che giungerà sulla Puglia dal mare sarà l’aria calda che ha stazionato sulle acque già calde del bacino meridionale Adriatico, arricchita oltremodo dall’umidità ivi presente, talché, a fronte di due o tre gradi in meno, domani quel che ci “fregherà” sarà soprattutto l’afa, con un aumento di decine di punti percentuali del tasso di umidità relativa, il quale, entro domani sera, sarà pronto a sfiorare l’80% (stasera – per confronto – male che vada, l’umidità sarà attestata al 50%).

Andrà sicuramente meglio domenica, dato che, scacciata quella parte di caldo-umido accumulata sul mare, l’aria ci risulterà più secca e gradevole, anche se, grossomodo, si avranno al massimo uno o due gradi in meno rispetto a sabato.

E proprio quando riterremo di esserci liberati dal caldo opprimente, ecco che l’inizio della prossima settimana vedrà una nuova, decisa, impennata della canicola, questa volta a rischio di valori termici ben superiori a quelli sin qui registrati.

Malgrado vada ancora monitorata una serie di dati, è probabile che lunedì, prima che giunga un’ondulazione ciclonica di matrice atlantica (che sembrerebbe tesa ad interrompere per tre o quattro giorni il caldo africano e a riportare forse anche qualche bel temporale refrigerante tra martedì e mercoledì), si attivino dei venti meridionali tesi che, qualora dovessero prendere una componente più occidentale che meridionale (per intenderci, più Libeccio che Scirocco), determinerebbero le uniche condizioni (vedi articolo del 27/7/20) per le quali sul nostro comparto i valori termici s’impennino avvicinandosi paurosamente alla soglia dei 40 gradi (compressione adiabatica per venti di caduta). In quel caso, di tutta questa fase calda, sarebbe lunedì la giornata da tenere maggiormente sott’occhio, sebbene in quel caso il tasso di umidità scenderebbe nettamente e il caldo si tramuterebbe da afoso a torrido. Per chi erroneamente crede che afoso e torrido indichino una gradazione del caldo in senso numerico (da intenso a molto intenso), si tiene a precisare che afoso e torrido appartengono, al contrario, ad una gradazione di tipo qualitativo del caldo, indicandosi con “afoso” il caldo con commistione di umidità (insopportabile per la maggior parte di noi) e con “torrido” il caldo secco, di tipo desertico, per intenderci, decisamente più sopportabile.

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