L’Autunno scala la marcia. Nessuna accelerazione almeno fino a martedì 3

Come da giorni preventivato, stiamo vivendo una settimana di tempo tutto sommato clemente. Il sole fa spesso capolino tra le nubi e queste ultime, anche quando affollano il cielo, non riescono a produrre precipitazioni. Le correnti al suolo sono prevalentemente orientate dai quadranti meridionali, ma sono deboli o tuttalpiù moderate. Le temperature, anche in conseguenza di ciò, risultano piuttosto gradevoli. L’autunno, perciò, ha scalato la marcia e i suoi motori girano ora assai più lentamente.

In fondo è una – per coì dire – meritata pausa per l’Italia, travolta in questo burrascoso novembre da mille problemi, tra i quali nubifragi, alluvioni, smottamenti, frane, Acqua alta, mareggiate, vento forte e tanta, tantissima neve sulle Alpi.

Ora che le correnti in quota si sono appiattite e non vi sono le temibili ondulazioni cicloniche, in grado poi di attivare le ciclogenesi mediterranee, a prevalere è quello che ieri definimmo un ”Autunno lento”, ossia una fase di stasi atmosferica, in stile – per la verità – più ottobrino che novembrino.

Anche nei prossimi giorni non vi saranno sostanziali variazioni rispetto a questo schema meteo-climatico, con un prolungamento della fase di tempo stabile, specie per il nostro versante adriatico (al riparo dalla circolazione portante di tipo zonale, ossia proveniente mediamente da ovest alle quote superiori dell’atmosfera) e con un tipo di tempo – male che vada – variabile con alternanza di schiarite ad annuvolamenti, ma senza rischio concreto di pioggia (se si eccettua la remota eventualità di qualche goccia, ma solo per stasera).

Quel che potrà leggermente modificarsi invece nel corso del fine settimana sarà il quadro termo-igrometrico con un’accentuazione del freddo-umido durante le ore notturne e primo-mattutine, che vedrà la colonnina di mercurio scendere fino a 7/8°C di minima (specie domenica) e aumentare, al contrario, il tasso di umidità. Considerando che tra sabato sera e domenica è attesa una fase di calma piatta, relativamente alla ventilazione nei bassi strati (assenza o quasi di vento), ecco che diverrà elevatissimo il rischio che nottetempo si formino degli estesi banchi di nebbia e che, conseguentemente, si riduca fortemente la visibilità su tutte le arterie stradali periferiche.

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