Terza ondata di freddo tardivo in arrivo

Oggi è stata la giornata più calda della settimana, sebbene la massima abbia valicato di poco i 10°C e lo scarto (negativo) rispetto alle medie del periodo sia di quasi 3 gradi.

Come si anticipava nei giorni scorsi, infatti, non è ancora giunto il momento di tirare il fiato e di guardare con fiducia ad un imminente arrivo della primavera.

Sta, difatti, per giungere una nuova rasoiata fredda dalla Russia, che farà precipitare nuovamente nel corso delle prossime 72 ore i termometri ben al di sotto delle medie stagionali, apportando intense gelate notturne e forse anche qualche sparuto fiocco di neve.

Al contrario delle due precedenti ondate di freddo, a cui si sono sovrapposte moderate nevicate, in questo caso mancherà la componente ciclonica in grado di favorire la formazione delle nubi e di generare quelle condizioni di instabilità, tali da permettere diffuse precipitazioni nevose.

Proprio l’assenza di nubi e la scarsa ventilazione, tuttavia, favoriranno un forte irraggiamento notturno (perdita di calore durante le notti serene e poco ventose) con temperature che facilmente scenderanno sotto lo zero, permettendo – ahinoi – delle tardive brinate, molto deleterie in questo periodo di risveglio vegetativo.

Pertanto, le uniche occasioni favorevoli all’arrivo di qualche precipitazione – in questo caso nevosa fino in pianura – saranno affidate a quel che l’Adriatico fornirà alle correnti fredde che scorreranno sulle sue acque, caricandole di umidità. Si tratterà, insomma, di un debole Effetto ASE (Adriatic Snow Effect), in grado di formare qualche “trenino” nuvoloso, che peraltro potrebbe raggiungere anche aree diverse dalla nostra.

Le temperature scenderanno rapidamente sin dalla prossima notte, ma sarà sabato e domenica mattina all’alba che si raggiungerà l’apice di questa terza ondata di freddo (e in questo caso anche di gelo) di marzo.

Gradatamente, da domenica, ma ancor più vistosamente dall’inizio della prossima settimana, le temperature risaliranno, ma al momento sembra escluso un vero e proprio cambiamento dell’attuale impianto barico, se non per qualche giorno della prossima settimana, con conseguente persistenza del rischio di nuovi successivi assalti freddi dall’Est Europa.

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