Dalle ultime ore di domenica ci siamo ritrovati sotto la sferzante e rinfrescante azione dei venti settentrionali. Il Maestrale soffia da quattro giorni, a tratti anche molto teso, a causa di un anomalo riposizionamento dell’Anticiclone delle Azzorre, migrato verso l’Arcipelago Britannico. Esso ha favorito, per compensazione, lo scivolamento di un’antagonista figura depressionaria sul fianco destro della suddetta area anticiclonica, che ha preso possesso dei territori dell’Europa dell’Est ma che si riverbera anche sul versante adriatico italiano e sulla nostra Puglia, la regione più orientale d’Italia.
Se quella appena descritta è comunque una situazione che attiene soprattutto alla configurazione barica al suolo (pressione al livello del mare), e che da domani andrà gradualmente migliorando con l’attenuazione progressiva dei venti settentrionali, ai piani superiori dell’atmosfera, al contrario, la situazione andrà complicandosi e non di poco a partire da venerdì.
Difatti, la depressione responsabile dei venti freschi e delle temperature abbondantemente sotto media di questo fine maggio approfitterà biecamente dello sbilanciamento dell’Alta delle Azzorre verso il grande nord soprattutto in vista di un’ulteriore risalita verso nord-est della bolla calda anticiclonica e della costituzione di una sua roccaforte tra il Mar di Norvegia e la Penisola Scandinava fin quasi a lambire le acque meridionali del Mar Glaciale Artico (vedi animazione delle anomalie bariche nella carta sottostante).
Da tale riposizionamento è più che lecito aspettarsi per l’Italia (e soprattutto per il nostro angolo di territorio orientale) una normale perdita di stabilità atmosferica grazie ad una sorta di retrogressione a carattere freddo (sempre in quota) della depressione attualmente attiva sull’Europa orientale, talché essa da essere finora responsabile soltanto di un flusso settentrionale molto fresco per il periodo, ora si premurerà anche di infiltrare aria più fredda ed instabile in quota.
Che ne deriverà per il nostro settore?
Dalla sera di venerdì si attiveranno condizioni di instabilità, a tratti marcate, che potrebbero prolungarsi fino al ponte del 2 giugno e manifestarsi con spiccate condizioni di variabilità nel cui ambito non mancheranno intensi annuvolamenti, scrosci di pioggia ed alcuni temporali, il tutto condito da temperature ancora sotto media, sebbene almeno la prevista attenuazione dei venti settentrionali al suolo ci farà percepire condizioni termiche migliori di quelle attuali.
In conclusione, quest’ultimo scorcio di primavera non sembra affatto voler volgere lo sguardo all’estate, bensì propinarci un tipo di tempo ancora piuttosto capriccioso e lontano anni luce dai primi clangori estivi.