Il bilancio della Primavera 2024, più calda e molto più siccitosa della norma

Conclusosi maggio, è possibile stilare il resoconto meteorologico relativo all’andamento della Primavera 2024, basato sui tre mesi (marzo, aprile e maggio) individuati dall’O.M.M. (Organizzazione Meteorologica Mondiale) come base di calcolo per le risultanze di questa stagione meteorologica.

L’aspetto termometrico

Con un valore medio di 15.25°C (+1.55°C di scarto rispetto alla norma), la Primavera meteorologica 2024 si pone al 7° posto tra le primavere più calde dal 1958 (annualità a partire dalla quale si hanno a disposizione dati certificati per Castellana Grotte).

A incidere maggiormente su questo surplus termico il dato di marzo e quello di aprile. Rispettivamente, con +2.0 e +1.95°C di scarto rispetto alla media, gli albori della primavera ci hanno illuso rispetto ad un avvio folgorante della bella stagione, poi improvvisamente stoppatosi durante la III decade di aprile. Coerente con questo andamento anche il dato di maggio, che con soltanto +0.70°C di scarto ha certificato il forte rallentamento dell’avanzamento stagionale della primavera verso l’estate, proseguito in sostanza sino a qualche giorno fa.

L’aspetto pluviometrico

Sotto l’aspetto pluviometrico, invece, le risultanze dei tre mesi presi in considerazione rilevano che mancano all’appello ben 56 mm. di accumulo di pioggia rispetto alla media. Con soli 92.2 mm. di pioggia caduta (-37.7% rispetto alla norma), la Primavera meteorologica 2024 si pone così all’11° posto dal 1923 tra i periodi primaverili più siccitosi in assoluto.

Anche in questo caso sono stati marzo e aprile i mesi che hanno influito maggiormente su questo dato, rispettivamente con il 40 e il 47.9% di piovosità in meno rispetto alla norma.

E se si eccettua febbraio, l’unico mese finora dell’anno che ha fatto registrare una piovosità maggiore di quella attesa (+7.4%), ben si comprende come, sulla base dei primi cinque mesi dell’anno già trascorsi, il trend pluviometrico annuo segni un -18.9% con soltanto il 35.4% dell’intero accumulo pluviometrico annuo sinora caduto.

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