Verso il freddo. Il Vortice Polare prova l’affondo, ma con quali conseguenze?

La cornice generale entro cui si svilupperanno le condizioni meteo dei prossimi giorni appare ormai abbastanza chiara, mentre il quadro effettivo racchiuso in quella cornice è ancora un po’ sfumato. Saranno i prossimi aggiornamenti a delinearlo compiutamente e a permetterci di schiarirci ulteriormente le idee.

Non è affatto facile, infatti, conoscere con largo anticipo gli effetti concreti delle irruzioni di aria fredda da nord o da est, che le carte riescono anche a delineare con netto anticipo sotto il profilo termico, molto meno in termini di precipitazioni.

Che di arrivo del freddo si tratti, ormai appare chiaro. Il Vortice Polare è in procinto di sviluppare un’onda depressionaria molto pronunciata, che raggiungerà anche l’Europa sud-orientale, centrando pienamente i Balcani e le nazioni dell’Est Europa, ma avendo importanti riflessi anche sull’Italia, in particolare sulle regioni adriatiche. Sin qui, nulla quæstio.

Il margine che resta da circoscrivere ‒ per evitare che una probabilmente notevole ondata di freddo resti un semplice episodio invernale, senza lasciare anche quel segno “bianco” (la caduta della neve), che ne arricchisce la sostanza ‒ resta però quello relativo all’eventuale formazione, e poi anche all’esatta collocazione, delle figure bariche al suolo (basse pressioni), le uniche a trasformare quel che potrebbe alla fine rivelarsi una cospicua ma semplice tracimata d’aria fredda di origine polare in una significativa ondata di freddo e neve di quelle che non ci capitano poi così spesso.

Il margine tra le due situazioni era fino a ieri ancora ampio, con i modelli matematici sempre all’estenuante ricerca del punto di caduta finale. Oggi tale margine si è ristretto. Cerchiamo di capire allora il range entro cui si gioca questa partita meteorologica.

Per i “tecnici” dei modelli matematici, le domande a cui le carte meteo dovranno ancora “rispondere” con i loro colori e i loro disegni ‒ al fine di centrare il più possibile quel che realmente accadrà ‒ saranno:

  1. Quale ruolo avrà l’Anticiclone delle Azzorre? Spancerà sotto la spinta di un Jet Stream sparato oppure si ergerà con più convinzione verso nord/nord-est in maniera tale da bloccare il flusso atlantico e permettere una maggiore distensione o retrogressione del ramo del Vortice Polare?
  2. La formazione di un anticiclone termico sull’Europa centrale sarà troppo debole per consentire un’efficace e duratura penetrazione dell’aria fredda pellicolare dall’Artico russo oppure con gli apporti sempre più freddi da nord-est quest’area anticiclonica potrà espandersi e divenire responsabile di una maggiore intrusione di masse d’aria fredda da est rispetto a quella attualmente prevista?
  3. Si formeranno depressioni al suolo in posizione tale (vedi Ionio, Sicilia, Grecia) da incentivare la formazione di intense precipitazioni oppure le “speranze” o “minacce” (a seconda dei punti di vista) di neve saranno affidate al solo passaggio (leggasi umidificazione) dell’aria gelida sul tratto di mar Adriatico che separerà la “cortina di ferro” dell’aria gelida dal nostro Paese?

Alla luce degli aggiornamenti di quest’oggi, quel che appare più probabile (ma sempre di ipotesi si tratta, tutte da rivedere e confermare) è che:

  • Fino a giovedì pomeriggio cambia poco: le condizioni meteo saranno tra il variabile e il discreto con schiarite e annuvolamenti in alternanza, questi ultimi più probabili per oggi, le prime più affermate per domani. Temperature senza grosse variazioni di rilievo o in lieve rialzo nelle massime.
  • Tra giovedì pomeriggio e giovedì sera transita un primo fronte d’aria fredda “apripista”, che potrebbe apportare brevi rovesci di pioggia (forse con qualche gragnolata), seguiti da un rinforzo dei venti da nord e da un consistente calo delle temperature.
  • Da venerdì a domenica: fase di massima espansione dell’aria fredda con cielo irregolarmente nuvoloso e con termometro in picchiata. Massime diurne non superiori ai 3/4°C, minime sottozero. Possibili deboli nevicate di tipo prevalentemente “coreografico” (apparizione, senza accumuli o comunque senza particolari disagi), soprattutto nel corso di sabato. Le precipitazioni (quantunque sia questo il parametro più arduo da decifrare) saranno perlopiù affidate allo scorrimento di aria fredda sul tratto di Adriatico antistante la Puglia (Effetto ASE: Adriatic Snow Effect) senza, dunque, un maltempo persistente attribuibile alla formazione di depressioni al suolo.

Vedremo nei prossimi giorni se questa linea di tendenza (ancora non una previsione vera e propria) sarà confermata. Se così fosse, avremmo un weekend di pieno stampo invernale con parecchio freddo, ma senza (o quasi) neve.

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