Verso un cambiamento, ma di che tipo? Ecco le tappe del peggioramento

Come già anticipato, la fase meteo a cui andiamo incontro, almeno per il nostro comparto, vedrà certamente un cambio di scena rispetto a queste giornate totalmente prive dei più basilari connotati invernali, ma non potrà affatto configurarsi come un cambiamento di vero stampo invernale.

Se, infatti, per parte del centro-nord Italia l’inverno farà capolino con piogge abbondanti e nevicate copiose sulle Alpi, per il resto d’Italia (ed in modo particolare per il nostro pezzettino di Puglia) le cose andranno diversamente.

L’affondo del ramo del Vortice polare verso il Mediterraneo centro-occidentale non sarà poi così incisivo da rivoluzionare ovunque l’attuale scenario meteorologico e non vi sarà alcun apporto d’aria fredda tale da modificare nel profondo il quadro di anomalie termiche positive a cui ormai siamo abituati.

Pertanto, ecco quel che accadrà in sostanza dalle nostre parti:

  • Da domani: aumenterà gradatamente la nuvolosità di tipo medio/alto (insignificante per ciò che attiene le probabilità di precipitazioni) e s’instaurerà un flusso di correnti meridionali, classico annuncio di perturbazioni atlantiche;
  • Dalla seconda parte di venerdì: accelereranno i venti meridionali e s’incrementerà ulteriormente la copertura nuvolosa, ma non vi saranno ancora precipitazioni. Le temperature resteranno ancora superiori alle medie stagionali. Tasso di umidità sempre più alto;
  • Sabato: alla copertura nuvolosa compatta si assoceranno, specie dalla seconda parte del giorno, anche delle deboli piogge, ma sul fronte delle temperature cambierà poco o nulla, mentre il flusso di venti meridionali tenderà ad attenuarsi.
In questa carta pubblicata dal modello ECMWF si denota come per la giornata di domenica 25 esista la possibilità di formazione di un approfondito minimo di bassa pressione sull’alto Ionio in grado di determinare una fase di netto maltempo, con precipitazioni anche abbondanti (area in giallo ocra), proprio sul settore centrale della nostra regione. Tuttavia, al momento l’affidabilità di questa proiezione modellistica è ancora inferiore al 40% e andrà perciò valutata più attentamente nel corso dei prossimi aggiornamenti.

Capitolo a parte merita la giornata di domenica. In questo caso, il tempo diverrà di sicuro più instabile e si eleverà notevolmente la possibilità di rovesci di pioggia, forse anche accompagnati da qualche temporale, ma è troppo presto per decifrare compiutamente l’entità di tali fenomeni, Molto dipenderà dalla formazione di un’area depressionaria al suolo dalla cui esatta collocazione geografica dipenderà la possibilità di brevi acquazzoni oppure di una fase di vero e proprio maltempo, seppur di breve durata. Ad ogni modo, le temperature caleranno, ma solo di qualche grado.

A seguire, l’Italia resterà in balia delle depressioni atmosferiche inserite in un cavo d’onda ciclonico, diretta emanazione del Vortice polare, ma il tempo più perturbato e maggiormente in linea con le medie stagionali riguarderà quasi esclusivamente il versante tirrenico della penisola e il comparto centro-settentrionale italiano, mentre il Sud-Est d’Italia solo a tratti potrebbe essere interessato da temporanee fasi ventose e piovose, sempre peraltro in un contesto di temperature superiori alle medie del periodo, seppur non di molto.

In sintesi, nonostante un rallentamento lungo il pendio sempre più scosceso dell’andamento stagionale (direzione: primavera meteorologica), i segni di una stagione mai nata continueranno ad essere riconoscibili, benché in modo meno vistoso.

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